Manca sempre meno alla Copa America 2024, con il Brasile chiamato a dare risposte dopo un periodo non semplice, tra prestazioni insufficienti per le qualificazioni Mondiali e il cambio in panchina che ha visto Fernando Diniz essere sostituito con Dorival Junior. Ma al netto di questo, non ha dubbi Jeda: “La Copa America è la vetrina più giusta per mostrare che il Brasile è sulla strada giusta per tornare in alto”.

E per dimostrare anche attaccamento. Perchè l’ex centrocampista brasiliano punta il dito proprio su questo, sul senso d’appartenenza che non sta riuscendo vedere in questa nuova Selecao: “Non devono pensare di essere superstar, ma far diventare la maglia del Brasile come una seconda pelle“. Sta di fatto che con Dorival in panchina ” si ha quella guida capace di poter mettere tutto in equilibrio”, con Jeda che in esclusiva a Tag24 non ha dubbi su chi potrà essere il protagonista assoluto: “Vinicius, può essere la sua consacrazione per il Pallone d’Oro.

Copa America 2024, il Brasile si prepara, le parole di Jeda a Tag24

La Copa America 2024 è alle porte, il Brasile vuole essere protagonista, ma per Jeda servirà unità d’intenti, a partire dall’attaccamento alla maglia. Cosa che l’Argentina ha già fatto da tempo per l’ex attaccante.

D: La Copa America come vetrina per cercare di ottenere nuove risposte dopo un periodo difficile?

R: Diciamo che in questi ultimi anni il Brasile ha avuto dei cambiamenti importanti, sopratutto in merito ad una guida tecnica adeguata per la Nazionale. Un lavoro ovviamente non semplice visto che parlando anche di convocazioni le risposte arrivano durante le partite. Una cosa è certa, giusto il ricambio di generazione, ma c’è un’altra cosa importante: la Nazionale non è un club, deve essere onorata come se fosse una seconda pelle. A questi livelli i giocatori devono capire di non essere superstar che devono farsi vedere, devono difendere una nazione. Detto questo il talento c’è, serve farli amalgamare e farli rendere al meglio.

D: E’ mancato questo, ovvero la poca appartenenza?

R: Secodo me sì, manca l’amore per la Nazionale, il piacere per giocare per una maglia unica. Ma è un discorso generale, rappresentare il proprio paese deve essere un onore. Un tempo c’erano leader, questo oggi al Brasile manca, si perde un po’ con il ricambio generazionale, e proprio la conduzione tecnica deve riuscire a dare equilibrio da questo punto di vista. Bisogna dimostrare di essere la Nazionale pentacampione del Mondo. Un esempio è anche l’Argentina: lì c’è stato il cambio con Scaloni, che è stato capace di entrare nella testa dei giocatori, basta vedere Messi: prima in Nazionale non faceva bene, poi c’è stato il cambio ed è diventato decisivo anche in Albiceleste.

D: Dorival può essere lo scossone?

R: E’ un conoscitore di calcio esperto e con grande carisma, oltre che un vincente. Ma tutto questo lo dovremo vedere una volta che il Brasile scenderà in campo; spero che possa essere prima di tutto una guida, e spero anche che i giocatori possano aiutarlo, così da dimostrare di essere una nazionale di valore.

Vinicius da Pallone d’Oro?

La Copa America per tornare ad essere grandi. E come vetrina per alcuni giocatori, come Vinicius, che secondo Jeda potrà essere il fattore in più per la squadra. Anche perchè in palio c’è il Pallone d’Oro.

D: Questo valore si può dimostrare con la Copa America?

R: L’opportunità migliore è questa, anche perchè in questo momento l’Argentina è davanti a noi.

D: Chi potrà essere il protagonista del Mondiale?

R: Sicuramente Vinicius, per quello che ha mostrato quest’anno. E’ un giocatore fantastico; insieme a lui anche Rodrygo, possono essere il giusto ago della bilancia.

D: Anche perchè se dovesse andare bene per Vinicius, ci sarebbe un certo Pallone d’Oro..

R: La grande occasione per lui è questa: se dovesse fare bene, allora il Pallone d’Oro non scappa. Ora manca la consacrazione in Nazionale.