Cosa ne pensa dell’Autonomia differenziata Roberto Lagalla, il sindaco di Palermo, una delle città-simbolo del Sud, vale a dire di quella parte di Paese che più si è allarmato davanti all’approvazione del ddl Calderoli? Il suo punto di vista è particolarmente interessante perché Palermo è il capoluogo di una Regione a Statuto speciale – la Sicilia – che gode già di maggiore autonomia rispetto alle altre. In più, è guidata da una giunta di centrodestra con Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e, nello specifico, Nuova Dc tutti rappresentati ai massimi livelli amministrativi.

Autonomia differenziata, cosa ne pensa il sindaco di Palermo Lagalla

Il primo cittadino di Palermo, Roberto Lagalla, davanti all’approvazione dell’Autonomia differenziata, non ne fa un dramma come tanti suoi colleghi che lo scorso 16 febbraio addirittura si riunirono in una marcia istituzionale a Roma per protestare contro il provvedimento che quattro mesi dopo è diventato legge. Il sindaco palermitano si sente al sicuro con la definizione, da qui a due anni, dei cosiddetti Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, che dovrebbero livellare i diritti di tutti i cittadini italiani, dal Nord al Sud: “La standardizzazione dei livelli essenziali di prestazione – spiega Lagalla a Tag24.it – costituisce un riferimento che dovrebbe rassicurare i comuni del Sud. E, in tal senso, mi riferisco anche a servizi essenziali come la sanità e la scuola. Certo – continua il sindaco – serve la certezza che non vengano messe in discussione quelle risorse che potrebbero fare la differenza tra un Nord sempre più ricco e un Sud sempre più povero. Lo sviluppo del Mezzogiorno è essenziale per il Paese. Per queta ragione, ritengo necessario lavorare sui fondi di perequazione e dare garanzie per il mantenimento di una percentuale di fondi extra-comunali alle regioni del Sud”.

Lagalla sul ricorso al referendum abrogativo

Le opposizioni di centrosinistra, già ieri, in ogni caso, subito dopo il voto, hanno giurato che la partita dell’Autonomia differenziata non è ancora finita. Tutte, da Italia Viva di Matteo Renzi a Alleanza Verdi e Sinistra di Fratoianni e Bonelli, passando per il Movimento Cinque Stelle di Giuseppe Conte e il Pd di Elly Schlein, hanno annunciato la raccolta firme per giungere a un referendum abrogativo della legge appena varata dal Parlamento. Anche Forza Italia ha avuto (e ha) i suoi malpancisti, sul ddl Calderoli. E il sindaco di Palermo, eletto con una lista civica ma a capo di una giunta di centrodestra, che ne pensa? “Io credo che sull’argomento si sia già tenuto un dibattito democratico in Parlamento…“, risponde Lagalla. Come dire: ormai l’Autonomia è già storia, meglio applicarla al meglio anche per il Sud.