“Ok, volete trattarmi così? Vi dimostrerò tutto sul campo”, questo lo sfogo di McKennie sul ritorno alla Juventus dopo la parentesi con i Leeds vissuta la scorsa stagione: a pochi giorni dall’inizio della Copa America 2024 l’americano si toglie alcuni sassolini dalle scarpe vista la buona annata giocata con i bianconeri.
Lo sfogo di McKennie sul ritorno alla Juventus
Weston McKennie non ha peli sulla lingua, a poco meno di una settimana dall’inizio della Copa America il centrocampista della Juventus ha voluto mettere in chiaro alcune situazioni difficili vissute nei mesi passati dopo la buona stagione giocata in bianconero.
Parole che, vista la trattativa appena saltata con l’Aston Villa, fanno riflettere sul rapporto con la società torinese: McKennie ha impedito che si concretizzasse lo scambio con Douglas Luiz, compreso di Iling Jr. e indennizzo economico, visto il mancato accordo sulla base economica con il club inglese.
Un minimo comune denominatore, quello economico, che sta portando problemi anche sul fronte rinnovo con la Juventus e motivo principale di valutazione da parte di Giuntoli nella vendita del giocatore in vista di monetizzare il suo cartellino.
La stagione dell’americano, infatti, è stata più che sufficiente motivando il giocatore a chiedere un aumento sullo stipendio in caso di rinnovo tramite il suo entourage. Un’annata, però, che non è iniziata nel migliore dei modi viste le difficoltà al ritorno dal prestito con i Leeds:
“Dopo il rientro a Torino, sapevo che sarebbe stato impegnativo, non pensavo così tanto però: non avevo il mio armadietto, non avevo una stanza in albergo, non avevo un parcheggio. Mi sono cambiato negli spogliatoi con i ragazzi dell’Accademia, anche quando nello spogliatoio principale c’erano giocatori che non avevano mai giocato una partita con la Juventus perché erano sempre stati in prestito. E pensavo tra me e me: ‘Wow, sono stato via solo sei mesi. Torno e vengo trattato così’. Non potevo nemmeno avere il mio numero di maglia, anche se nessun altro lo aveva preso. Mi sono detto: ‘Ok, volete trattarmi così? Vi dimostrerò tutto sul campo’”.
Il passaggio dallo Schalke alla Juventus
A determinare lo scatto definitivo il passaggio dallo Schalke 04 alla Juventus nell’estate del 2021, tra lo scetticismo generale e una sfida da superare. Difficoltà che il centrocampista non ha dimenticato e che da lo hanno spinto a dare sempre di più:
“Sono sono una persona problematica. Non mi piace creare problemi. Non mi piacciono le situazioni scomode. Non mi piacciono i drammi. Cerco solo di lasciare che il mio calcio, le mie azioni e la mia etica del lavoro mostrino tutto di me. Dopo la tournée estiva Allegri mi ha ripreso in considerazione. Ho lasciato lo Schalke e sono andato alla Juventus e nessuno mi conosceva. Tutti dubitavano di me. ‘È un club troppo grande, non giocherai mai’ dicevano. Ma guardatemi ora. Ho più di 100 partite con i bianconeri“.
Una carriera, quella di McKennie, segnata da una volontà e un lavoro costante che gli hanno permesso di arrivare al livello attuale. Non sono mancate difficoltà, specialmente al rientro dal prestito in Premier League quando ormai la società bianconera non contava più su di lui:
“Ero alla Juventus, giocavo di settimana in settimana, e forse avevo sviluppato un po’ di comodità o compiacimento. Poi in Premier, dove abbiamo cambiato quattro allenatori in cinque mesi, niente è andato secondo i piani o come me lo ero immaginato. Quando sono arrivato in Inghilterra, nella mia testa mi ripetevo: ‘Ok, devo fare ottime prestazioni, numeri, aiutare la squadra a rimanere in alto e sperare che una delle prime cinque del campionato arrivi e veda quanto ho giocato bene e mi compri. Con tutto il rispetto per il Leeds e i suoi tifosi, amo il calcio della Champions League. Mi piace giocare ai massimi livelli. Sono andato lì più che altro per provare qualcosa di nuovo”.