L’Autonomia differenziata lascia in eredità a Forza Italia una divisione al suo interno? Appena dieci giorni dopo il brillante risultato raggiunto in occasione delle elezioni europee, il partito di Tajani deve fare i conti con il provvedimento che più l’ha dilaniata al suo interno. E che continua a farlo anche dopo la sua approvazione. I suoi rappresentanti del Sud, del resto, lo avevano annunciato: non sarebbero rimasti con le mani in mano davanti alla normativa sponsorizzata dalla Lega. Avrebbero difeso i diritti dei cittadini del Meridione evitando che si creasse un sistema in cui ad avvantaggiarsene fossero solo le Regioni più ricche del Nord. Fatto sta che ieri, 19 giugno, Francesco Cannizzaro, Giuseppe Mangialavori e Giovanni Arruzzolo, tre deputati forzisti vicini a Roberto Occhiuto, Governatore della Calabria nonché vicesegretario nazionale di Forza Italia, non hanno votato il ddl Calderoli.
Autonomia differenziata, Forza Italia si spacca? Le parole di Francesco Cannizzaro, coordinatore del partito in Calabria
Ieri mattina, 19 giugno, quando è stato votata l’Autonomia differenziata, sono saltate agli occhi alcune defezioni tra i banchi della maggioranza, in particolare in quelli di Forza Italia: tre deputati vicini al vicesegretario nazionale Roberto Occhiuto non hanno votato il ddl Calderoli. Per molti, è stata la prova che il partito di Tajani rischia di spaccarsi. Fatto sta che, il giorno dopo, uno del malpancisti, il coordinatore regionale della Calabria di Forza Italia, il deputato Francesco Cannizzaro, l’ha messa così:
“Noi non siamo contrari a priori all’Autonomia differenziata, abbiamo semplicemente contestato in maniera libera il metodo di approvazione, che ha subito una accelerazione nelle ultime settimane e che non ha dato la possibilità a noi deputati di apportare migliorie così come è accaduto al Senato. Lì, infatti, Forza Italia, grazie al nostro leader Antonio Tajani, ha avuto la possibilità di apportare modifiche. Speravamo che alla Camera potesse accadere la stessa cosa…”
Invece no: il provvedimento è stato votato in ultima lettura a spron battuto e, dopo un’intera notte passata a votarlo, ieri mattina presto, è stato licenziato definitivamente dalla Camera dei Deputati. Quindi, Cannizzaro ha continuato così:
“Come deputati della Calabria, in linea con il pensiero del Governatore della nostra Regione, Roberto Occhiuto, giustamente preoccupato per i risvolti che questo provvedimento potrebbe avere sul territorio, abbiamo volutamente disertato l’Aula per il voto dell’Autonomia. Ma questo non significa assolutamente che ci sia una fronda in Forza Italia. Anzi: siamo coesi e compatti più che mai, con un leader, Tajani, che ha una straordinaria credibilità in Italia e in Europa. Lo abbiamo dimostrato alle ultime elezioni…”
Cannizzaro: “Nessuna fronda, con Tajani porteremo Forza Italia al 20%”
Cannizzaro, quindi, ha escluso una fronda interna facendo quadrato attorno al segretario nazionale, il vicepremier Antonio Tajani:
“Nonostante la pesantissima perdita del Presidente Berlusconi, Antonio Tajani, in appena un anno, ha dimostrato di sapere unire il partito mantenendo, anzi, ampliando l’elettorato di Forza Italia. Per questo, continueremo a lavorare con lui per portare il partito al 20 per cento”
In un grande partito liberale, è stata poi la conclusione di Cannizzaro, non devono destare meraviglia sensibilità diverse:
“Il nostro è un partito liberale, forse il più liberale d’Europa, all’interno del quale c’è un dibattito dove chi ha una visione diversa esprime la sua opinione. E noi deputati della Calabria, con la nostra decisione, abbiamo voluto solo contestare in maniera esplicita, determinata, civile, la mancata opportunità di approfondire il provvedimento che porta l’Autonomia differenziata in Italia”