Violenze assurde, non vedevo scene del genere dal G8 di Genova” è scosso Gianni De Giuli, uno degli attivisti del Comitato Besta che si oppone all’abbattimento degli alberi nel Parco Don Giovanni Bosco di Bologna, mentre parla degli scontri con la polizia di oggi 20 giugno 2024. Nel corso della mattinata la polizia si è presentata nello spazio verde felsineo per consentire l’abbattimento di almeno settanta arbusti per la creazione di una pista ciclabile.

Già ieri gli attivisti hanno detto che avrebbero impedito gli abbattimenti voluti dal comune ma oggi, racconta De Giuli a Tag24, le forze dell’ordine si sono presentate in assetto antisommossa e si sono rese protagoniste di aggressioni contro gli ambientalisti.

Scontri al Parco Don Giovanni Bosco di Bologna di oggi 20 giugno 2024

Scene più violente di quelle viste lo scorso 3 aprile quando la vicenda del piccolo parco bolognese è salita agli onori della cronaca nazionale. De Giuli racconta di decine di feriti, di una ragazza che ha riportato un’importante lesione alla testa e di attimi di tensione che nessuno vorrebbe vivere nel corso di una manifestazione pacifica.

Nella giornata di domani ci sarà un’assemblea dei comitati ambientalisti locali per chiedere al Comune di prestare attenzione alle richieste dei cittadini e degli ambientalisti.

D: Cosa è successo oggi?

R: “Stiamo presidiando una zona del parco dove dovrebbe essere costruita una nuova scuola ma oggi ci siamo spostati più a est in un’altra area che invece è interessata dalla nuova linea del tram. Il parco nella zona nord ha un terrapieno con sopra una settantina di alberi ma il comune ha pensato bene di abbatterlo per fare una pista ciclabile – un’opera totalmente inutile perché c’è già nel parco.”

“Un’opera senza senso e dannosa. Ieri mattina i lavori sono cominciati ed i giardinieri hanno già potato tanti alberi, oggi la polizia ci aveva premesso che avrebbe agito in maniera differente rispetto a ieri e in mattina abbiamo visto scene apocalittiche…”

Gli scontri tra manifestanti e polizia

D: Di che tipo?

R: “Cose assurde, personalmente non vedevo scene del genere dal G8 di Genova: gente inseguita che scappava e veniva manganellata sulla schiena, decine di feriti ed una ragazza con la testa spaccata ricoverata al pronto soccorso. Poteva scapparci il morto, vari attivisti erano sugli alberi e i giardinieri e la polizia non hanno badato alla sicurezza. Mentre un giardiniere tagliava i rami attorno ad un’attivista salito su un albero, il poliziotto cercava di trascinarlo giù. Al di là del minimo principio di legalità si è messa a repentaglio la salute di tutti.”

“Ieri la polizia era dialogante mentre oggi era manganellante, una pagina di violenza indegna nella storia di questa città. Un ragazzo dopo aver rischiato di cadere da un albero a causa delle forze dell’ordine è stato portato in questura e poco fa è stato rilasciato ma sarà accusato di aver usato violenza. Accusano pacifici ambientalisti di essere violenti…”

I rapporti con Lepore e con il comune di Bologna

D: E i rapporti con il sindaco Lepore? Sono cambiati rispetto ad aprile?

R: “Il sindaco continua a sostenere questo tipo di intervento ed è uscita poco fa con una dichiarazione in cui invece di lamentarsi Lepore ha detto che chi occupa questi spazi compie gravi reati. Il primo cittadino ha un modello autoritario di gestire i rapporti politici in città, tanti ambientalisti lo contestano e lui si schiera con la polizia. Eppure Lepore afferma di governare la città più green d’Italia e poi utilizza questi metodi: pensiamo siano atti di una gravità assurda”.

D: Per quanto invece concerne i rapporti con il comune? E’ cambiato qualcosa rispetto ad aprile?

R: “Successivamente agli scontri del 3 aprile, il sindaco Lepore ha provato a dialogare: abbiamo chiesto al primo cittadino di rivedere il progetto perché la scuola all’interno del parco può essere ristrutturata. Lepore e la sua giunta però hanno detto che al limite potevano piantare più alberi o restringere il perimetro della palestra ma sono rimasti fermi sull’idea originaria di distruggere la vecchia scuola per farne una nuova abbattendo quanti più alberi è possibile”.

Alberi abbattuti e l’assemblea di domani

D: Quindi il dialogo è fermo?

R: “Nei fatti il sindaco non ha modificato nulla dei piani originari, il dialogo si è interrotto e nei prossimi giorni potrebbe esserci lo sgombero…con la polizia che utilizza queste modalità c’è poco da difendere”.

D: Quanti alberi sono stati abbattuti?

R: “Tra ieri ed oggi almeno 70 alberi tra cui alcuni molto pregiati e belli, hanno scoperto la barriera arborea che teneva il parco separato dal viale della Fiera che è trafficatissimo. Dal punto di vista della vivibilità e della salute capiamo che non è un’operazione intelligente. Un’aggressione al verde urbano di Bologna…”

D: E per il futuro?

R: “Per domani abbiamo previsto un’assemblea cittadina con tutte le realtà del mondo ambientalista e dovremmo decidere come muoverci ma siamo un po’ sotto pressione perché c’è una chiusura totale da parte delle istituzioni”.