Cos’è la tecnica del filo inverso? Il blitz delle forze dell’ordine delle ultime ore a Napoli ha permesso di sgominare una banda di criminali specializzati in rapine con la tecnica del filo inverso.

Il gruppo aveva già messo a segno diversi colpi tra il capoluogo campano e la città di Parma ma anche in ambito internazionale tra cui un bottino ingente presso un importante istituto di credito in Belgio.

L’operazione dei Carabinieri ha portato all’arresto di sei persone mentre un settimo complice è ancora irreperibile.

Cos’è la tecnica del filo inverso: come funziona

La tecnica del filo inverso nell’attuazione di una rapina è una pratica molto sofisticata, che richiede la cooperazione di diversi soggetti e una cura scrupolosa di ogni dettaglio.

Il piano messo in atto più di una volta tra Napoli, Parma e Belgio ricorda da vicino uno scenario da Hollywood. E infatti a ripercorrere gli spostamenti e le operazioni della banda di criminali sembra di assistere ad un film di successo statunitense.

Gli indagati avrebbero orchestrato una vasta attività di osservazione, pedinamenti e appostamenti per attingere tutte le informazioni necessarie per la riuscita del colpo.

Con il termine “filo inverso” infatti gergalmente si identifica la fitta rete per raccogliere elementi utili alla rapina. Generalmente gli obiettivi sono banche, istituti di credito, gioiellerie, negozi di lusso e altre attività di notevole prestigio.

Alcuni componenti del gruppo seguivano gli imprenditori potenziali vittime, analizzando al meglio la routine quotidiana e gli spostamenti. Tutte le informazioni apprese venivano comunicate al “filatore”, un membro che risiedeva sempre in una zona differente da quella del colpo e operava da basista del gruppo criminale. Era suo il compito di valutare quali dettagli fossero utili al piano, incrociando tutti i profili delle persone coinvolte.

A questo punto il filatore redigeva il piano con una precisione chirurgica degli spostamenti e delle finestre temporali a disposizione.

I travestimenti per il colpo

Anche nel momento di entrare in azione, le indagini hanno sollevato notevoli similitudini con i più famosi film di Hollywood, come ad esempio Mission Impossible. Il gruppo criminale si serviva infatti di sofisticate maschere in silicone, ognuna del valore di circa 500 euro, per travisare i propri connotati ed agire quasi indisturbati. Per questa tecnologica è stata riconosciuto l’intervento fondamentale di un collaboratore esperto del settore teatrale che agiva dalla Romania.

Le rapine a Napoli e Parma avevano invece una tecnica più rudimentale. Dopo aver attinto alle informazioni necessarie, la banda entrava in azione direttamente con l’utilizzo dell’ariete o della spaccata per irrompere nella banca o nella attività obiettivo del colpo. 

La tecnica del “filo inverso” non può prescindere da una fitta rete di comunicazione tra i componenti coinvolti. Le forze dell’ordine hanno infatti individuato telefoni cellulari utilizzati esclusivamente allo scopo, le cui utenze erano intestate a soggetti fittizi.

Nel corso del blitz, sono state rinvenute anche due pistole detenute irregolarmente, un giubbotto antiproiettile e 11 veicoli tra cui motociclette e automobili probamente utilizzate per la fuga dal luogo della rapina.

Come difendersi dalla tecnica del filo inverso

Spesso è impossibile capire di essere stati presi di mira da un gruppo criminoso che sta pianificando una rapina alla nostra attività. La tecnica del filo inverso non è esclusivamente utilizzata per colpire banche, gioiellerie o altri esercizi di lusso, più nel piccolo è stata adottata per reperire le informazioni necessarie per attaccare tabaccherie, ricevitorie o agenzie di scommesse. Per questo motivo è fondamentale qual è il modus operandi della banda criminale per potersi difendersi al meglio.

Il primo elemento da non sottovalutare è la presenza assidua di una stessa persona nelle immediate vicinanze della vostra attività. È poi possibile che vi tenga d’occhio nel vostro esercizio si esponga anche nel pedinamento.

Anche in questo caso sarebbe ottimale cambiare di tanto in tanto le proprie abitudini, sia di percorso che di orari.

Qualora ci si accorga di soggetti poco rassicurante è consigliato contattare subito le forze dell’ordine e installare telecamere che possano confermare i sospetti.