Il caldo estremo nell’America settentrionale e centrale continua da settimane. L’ondata mortale ha colpito alcune parti del Messico e degli Stati Uniti. Soltanto in Messico, ha provocato 125 decessi dal mese di marzo. Un nuovo studio evidenzia come il cambiamento climatico causato dall’uomo contribuisca a questo fenomeno.

L’ondata di caldo soffoca Messico e Stati Uniti

In Messico e negli Stati Uniti, l’ondata di caldo estremo ha lasciato milioni di persone in condizioni meteorologiche soffocanti. Gli esperti spiegano che questa situazione è provocata da quella che viene chiamata “cupola di calore”, che blocca la formazione di nuvole e causa un’intensa luce solare e, di conseguenza, temperature elevate. Questo fenomeno si sta verificando sempre più frequentemente in un mondo che si sta rapidamente riscaldando a causa dei gas serra.

Da settimane, le alte temperature si stanno estendendo attraverso il Golfo del Messico e stanno colpendo anche alcuni stati americani come il Texas e la Florida. Lo scorso 19 maggio, per esempio, il sud della Florida ha registrato 35,6 gradi. Pochi giorni dopo, al confine meridionale degli Usa, sono stati raggiunti 43,9 gradi.

L’anno scorso, le temperature estreme hanno causato la morte di oltre 2300 persone negli Stati Uniti. Due terzi di queste vittime sono state registrate negli stati sudoccidentali, tra cui Arizona, Texas, California e Nuovo Messico.

Il cambiamento climatico ha reso le ondate di caldo negli Usa e in Messico 35 volte più probabili

Secondo uno studio di World Weather Attribution pubblicato il 20 giugno, il riscaldamento globale indotto dall’uomo ha reso le temperature massime circa 1,4 gradi più calde e 35 volte più probabili. Le temperature notturne sono aumentate di circa 1,6 gradi, rendendo tali eventi 200 volte più probabili. Oltre al Messico e agli stati sudoccidentali degli Usa, anche Honduras, Belize, El Salvador e Guatemala registrano temperature record sia diurne che notturne. Questi cambiamenti sono attribuiti alla combustione di carbone, petrolio e gas naturale.

La tempesta tropicale Alberto si avvicina

A partire da mercoledì 19 giugno, l’ondata di caldo si sta spostando verso il sudovest degli Stati Uniti. Il Messico e gli stati sudoccidentali devono ora affrontare un altro fenomeno estremo: la tempesta tropicale Alberto. La tempesta ha raggiunto la costa nella mattina di oggi, portando con sé forti venti, intense piogge e il rischio di inondazioni.