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Do Kwon Terra

Do Kwon, una vicenda piena di sorprese: il premier montenegrino è un investitore di Terraform Labs

La vicenda relativa a Do Kwon sembra tutt’altro che lontana dalla sua conclusione. E, soprattutto, promette di riservare nuove e continue sorprese, alla stregua del classico cappello del prestigiatore.

L’ultima in ordine temporale è addirittura clamorosa: il primo ministro del Montenegro, Milojko Spajić, è stato identificato come uno dei primi investitori in Terraform Labs. Una rivelazione tale da far comprendere come a questo punto l’estradizione del fondatore di Terra (LUNA) sia una vicenda da considerare tutto meno che scontata.

Il Premier montenegrino è un investitore di Terraform Labs: ennesima sorpresa della vicenda legata a Do Kwon

Milojko Spajić, primo ministro montenegrino, è uno dei primi investitori in Terraform Labs. A rivelarlo sono i documenti della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. I documenti giudiziari in questione, rivelano che Spajić ha investito 75mila dollari nell’aprile 2018, acquisendo 750mila token Luna, che nel loro momento di maggior fulgore erano valutati 90 milioni di dollari.

I documenti indicano che Spajić è stato il 16° investitore nel corso della Initial Coin Offering (ICO) di Terraform Labs. Il suo investimento, in particolare, è avvenuto quindi in un momento in cui l’azienda stava raccogliendo capitali per lo sviluppo del suo progetto di criptovaluta. Ovvero quella stablecoin che ha condotto la società al dissesto e ad un crac epocale. Testimoniato dalla pratica perdita di oltre 40 miliardi di dollari, quelli degli investitori di ogni parte del globo che avevano creduto alle promesse di una crescita infinita.

La ricostruzione della SEC è molto accurata. Tanto da affermare che Spajić ha stipulato un contratto con Terraform Labs il primo giorno di raccolta fondi. In tal modo ha potuto acquisire i token Luna ad un prezzo significativamente basso, pari a dieci centesimi ciascuno. Quella di offrire monete virtuali a prezzi così bassi è una consuetudine delle ICO, che ripagano in tal modo il rischio che gli investitori corrono aderendo ad un progetto ancora in fase di sviluppo.

In questa prima fase, furono raccolti circa 13,75 milioni di dollari, apportati da 14 persone e 10 società. Fondi che sono poi confluiti nei lavori tesi allo sviluppo di Terraform Labs e al lancio di Terra (LUNA).

La posizione di Spajić

Il crollo del token di Terraform è avvenuto nella primavera del 2022, quando il suo valore è crollato da un picco di 119 dollari a zero, o quasi. Un crollo che ha rovinato un gran numero di investitori, portando alla fuga di Do Kwon.

Una fuga terminata in Montenegro, ove l’imprenditore sudcoreano è stato bloccato a causa di un passaporto falso. Dopo aver trascorso un congruo periodo di detenzione, Do Kwon è quindi diventato il protagonista di una vicenda quasi surreale. Originata dal fatto che a pretenderne l’estradizione sono sia il suo Paese natale che gli Stati Uniti.

Per quanto concerne Spajić, il premier montenegrino ha sostenuto che è stato il suo datore di lavoro, e non lui personalmente, a essere defraudato dell’investimento. Gli esperti finanziari intervistati al proposito da “Vijesti”, sembrano dargli ragione su questo aspetto molto importante. Nel caso in cui Spajić avesse mantenuto i suoi token durante il picco del mercato all’inizio del 2022, avrebbe comunque dovuto affrontare perdite vicine ai 90 milioni di dollari a causa del crollo del valore dei token.

Spajić, inoltre, non ha denunciato il possesso dei token all’Agenzia per la prevenzione della corruzione. Nei suoi rapporti del 2020 e del 2021, ha infatti dichiarato di possedere Bitcoin per un valore di circa 150mila euro. Mentre nei rapporti successivi ha elencato varie criptovalute senza specificarne il valore.

Al momento non è dato sapere se il premier abbia chiesto a Do Kwon di restituire il suo investimento o di compensare i profitti persi e, in tal caso, quale importo sia stato recuperato. Così come non è chiaro se abbia citato in giudizio Terraform Labs e Kwon per frode, in quanto ha preferito trincerarsi dietro il massimo riserbo.

Intanto i primi verdetti sono arrivati

Do Kwon è ancora confinato all’interno del Montenegro, in attesa di conoscere il suo destino. Negli Stati Uniti, però, la macchina giudiziaria va avanti anche senza di lui. Sia lui che Terraform Labs, infatti, sono stati ritenuti responsabili di aver frodato gli investitori.

La SEC ha strappato un accordo che richiedeva alla società di pagare 4,37 miliardi di dollari in multe e interessi e a Kwon di contribuire con 200 milioni di dollari a un fondo di compensazione degli investitori. Una sentenza che ha peraltro indotto Ripple Labs a protestare per i due miliardi chiesti come sanzione per la vendita di titoli non autorizzati. Ma questa è un’altra storia.

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Dario Marchetti

Sono laureato in Lettere e Filosofia con una tesi sul confine orientale d'Italia alla fine della Prima Guerra Mondiale. Scrivo per il web dal 2010, sui più svariati settori, tra cui tecnologia, criptovalute, motori ed economia.

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