Il Milan ha ufficializzato Paulo Fonseca, con il tecnico già al lavoro per cercare di costruire la miglior squadra possibile con l’obiettivo di elevare il gruppo rossonero nel segno del bel gioco e della continuità, un concetto che secondo Simone Braglia “necessita di tempo”.

Tradotto: bisogna lasciar lavorare il portoghese per l’ex portiere rossonero (1997-1998). Da capire però “se il Milan gli concederà questo tempo, oppure chiederà subito risultati“. Il che fa tutta la differenza del mondo, dato che oltre il secondo posto conquistato di quest’ultima stagione c’è solamente la vetta, e fa tutta la differenza del mondo.

Al netto di tutto questo, Fonseca dovrà essere abile a lavorare subito e bene, aspettando anche notizie in merito al mercato, specie per quanto riguarda la situazione relativa a Joshua Zirkzee, un colpo “da fare, ma che non risolve tutti i problemi”, afferma Simone Braglia in esclusiva a Tag24.

Il Milan di Fonseca pronto a prendere forma, le parole di Simone Braglia a Tag24

Paulo Fonseca è pronto, vuole lasciare il segno, e per farlo servirà del tempo. Al netto di quelle che però potrebbero essere le richieste della società secondo Simone Braglia.

D: Fonseca è un nome che potrebbe dare soddisfazione in futuro?

R: Se gli si da il tempo necessario per valere le sue idee allora sì. Il problema è se la richiesta sarà quella di fare risultato subito, che non è così semplice per un allenatore esperto ma che arriva in un altro contesto.

D: La società vorrà dare questo tempo?

R: Dipende da qual’è la volontà della società. A prima vista sono tutti compatti come ha detto Ibra, tocca vedere se lo sono nel vero senso della parola o se magari c’è qualcuno che avrebbe preferito un altro nome.

D: Il dubbio permane?

R: Un pochino sì. Ma Fonseca come allenatore è valido, ma l’altro problema è che si vive anche di riflesso su quello che succede dalle parti dell’Inter, da questo punto di vista è tosta gestire l’opinione pubblica.

D: Molti però sono alquanto disfattisti: è solo una questione di riflesso?

R: Probabilmente il vociferare di questa amarezza e negatività è dovuta dal fatto che all’interno della società non tutti erano a favore di questo nome.

Un mercato nel segno di Zirkzee

Al netto di questo, ora Fonseca è realtà. Sta alla società cercare di costruirgli una squadra capace di poter lottare su tutti i fronti. A tal proposito Simone Braglia ha le idee chiare, specie per quanto riguarda la situazione relativa a Zirkzee.

D: In che reparto lavorerà di più Fonseca?

R: Non uno in particolare, lui è idoneo ad analizzare qualsiasi tipo di situazione. Bisogna vedere cosa metterà a disposizione la società al tecnico dal punto di vista del mercato, poi capire chi rimane o chi non rimane, perchè in caso andrebbe sostituito. In questo sono d’accordo con il Milan quando dice di non voler accontentare nessuno in fase di trattativa; un nome come Zirkzee però andrebbe chiuso, ma non alle condizioni dell’agente (che chiede 15 milioni di commissione); è arrivato il momento di finirla di lucrare sui passaggi di determinati giocatori, serve più morale.

D: Insisteresti su una figura come Zirkzee?

R: Le sue capacità le abbiamo vista con il Bologna. Giocare a San Siro ovviamente è diverso rispetto al Dall’Ara, ma le qualità sono fantastiche. Zirkzee è un ottimo acquisto che potrebbe risolvere molti problemi, ma non basta lui, serve ragionare di gruppo e non di singolo. Grazie anche ad un impostazione societaria importante, cosa che non vedo in questo momento al Milan.

D: A prescindere da questo, ti preoccupa l’immobilismo del Milan in sede di mercato?

R: L’immobilismo del Milan è l’immobilismo generale delle holding internazionali, siamo in mano a proprietà straniere, la metodologia di gestione è diversa rispetto a prima.