“All’Inter ho giocato poco? Non è mai facile calarsi in un ambiente in cui si era arrivati in finale di Champions League, la gestione di Inzaghi è stata giusta”. A parlare è Davide Frattesi, direttamente dal ritiro dell’Italia in Germania. Con l’Inter in questa stagione ha trovato poco spazio, ma nella Nazionale è determinante: “Con Spalletti c’è stato più tempo. Le volte in cui si è chiamati in causa bisogna dare il massimo” – ha aggiunto in conferenza stampa. Nonostante i suoi appena 24 anni, la sua lucidità e la sua maturità, hanno sorpreso tutti, ma non chi lo conosce bene. Mister Bucchi ha avuto il piace di allenarlo, ancora ragazzino, al Sassuolo. Un talento cristallino che aveva già prospettive importanti. Per raccontare Frattesi e commentare l’approccio a Euro 2024 dell’Italia, mister Cristian Bucchi, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Euro 2024, Bucchi a Tag24
L’esordio dell’Italia è andato alla grande, nonostante l’immensa difficoltà iniziale. La squadra di Spalletti infatti si è trovato sotto dopo appena 23 secondi contro l’Albania, ma è stata brava a non lasciarsi sopraffare dagli eventi, a mantenere la calma e ribaltare il risultato nel momento più opportuno. Una buona prestazione, che ha convinto tutti, ma il test più importante sarà quello di domani. Gli Azzurri infatti incontreranno la Spagna, che ha vinto il primo match 3 a 0 contro la Croazia, ed è considerata una delle squadre più forti del torneo. Una gara che potrebbe essere determinante per i ragazzi di Spalletti,a nche dal punto di vista mentale. Per commentare l’approccio a Euro 2024 dell’Italia, mister Cristian Bucchi, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Domani l’Italia dovrà affrontare la Spagna per un match difficile e che dirà, probabilmente, molto su questo torneo. Quali sono le tue aspettative, mister?
“Credo che quello di domani possa rappresentare un passaggio cruciale per il nostro Europeo. L’Albania è obiettivamente, come valori, inferiore a noi. Nonostante questo è stata una partita complicata e che è iniziata in salita, ma poi siamo venuti fuori piuttosto bene. Domani sarà invece il primo vero test importante che la squadra di Spalletti dovrà affrontare in questa competizione. Venir fuori con un risultato positivo e una buona prestazione potrebbe essere fondamentale per il proseguo di questo Europeo”.
Con la vittoria di ieri sera del Portogallo abbiamo visto tutte le squadre all’opera. Ce n’è una che ti ha impressionato più delle altre?
“Direi la Germania, per l’impatto che ha avuto. Tra l’altro non dobbiamo sottovalutare che si tratta della squadra che gioca in casa. Per ora invece non mi hanno convinto due delle squadre considerate da tutti le favorite, ovvero Inghilterra e Francia. Questa però è una competizione particolare, per cui basta un click per attivare delle emozioni e degli stati d’animo che possono fare la differenza. Ci può stare che le certezze non arrivino subito, a primo impatto”.
È una Nazionale che non ha una stella che può trascinarla, ma la differenza la può fare Luciano Spalletti?
“Dire proprio di sì, io credo che Luciano abbia una grandissima personalità, una leadership innata ed è per questo che è stato scelto per la Nazionale. Parliamo di una squadra giovane, rivoluzionata, che forse deve ancora prendere la sua corretta forma. Il passaggio da Mancini a Spalletti non è stato del tutto semplice e sono convinto che si stia lavorando ancora oggi per trovare la giusta dimensione. La sua conoscenza, il suo modo di fare, il suo stile, la sua personalità, sono tutte cose che ci danno delle garanzie e che oggi possono fare la differenza”.
Vi racconto Frattesi
Nel corso della tua carriera hai allenato Davide Frattesi. Che effetto ti fa vederlo oggi indossare la maglia della nazionale e soprattutto, avevi previsto che fosse così forte?
“Sì, assolutamente sì. Parliamo di un ragazzo che ha da sempre un motore in più, e riesce a fare delle letture diverse dagli altri. È ovvio però che questi ragazzi abbiano bisogno di un percorso e penso che Davide sia stato molto bravo a non aver fretta, a non bruciare le tappe e a fare i percorsi giusti. Ha fatto un importante gavetta in Serie B, dove è cresciuto tanto emigliorato. Poi è arrivato in Serie A ed è stato bravo a rimanere nel Sassuolo, una società che dà modo ai giovani di giocare con continuità. Poi c’è stato lo step finale, in un top club come l’Inter. Lo scorso anno non ha giocato moltissimo da titolare, ma è stato importante ogni volta che ha giocato. Ha numeri importanti e lo sta dimostrando anche con la Nazionale”.
Del suo impiego con l’Inter ha parlato anche lui in conferenza stampa. Come valuti le sue parole?
“Ha dimostrato ancora una volta di essere un ragazzo molto maturo. Tutti i calciatori fanno parte di una squadra, ma tutti hanno un’ottica individualista e voglia di essere protagonisti e giocare sempre. Si fa davvero fatica invece a trovare qualcuno che sia obiettivo e che guardi al bene dello spogliatoio e della squadra. Lui si sta rivelando un ragazzo eccezionale. Tra l’altro nelle squadre più forti devi avere sempre questo tipo di approccio, perché la competizione è altissima. Ci sta che rimani fuori, che è un periodo possa giocare qualcun altro, ma è fondamentale avere sempre la mentalità giusta e sfruttare qualsiasi minuto l’allenatore ti metta a disposizione. Questo è un aspetto fondamentale per rimanere ad alti livelli”.