Il tema delle CBDC, le valute digitali controllate dalle banche centrali, continua ad essere di grande attualità. Le ultime novità in tal senso arrivano dall’Iran, con il governo di Teheran che sarebbe ormai prossimo al lancio della sua Central Bank Digital Currency. La banca centrale locale, infatti, ha provveduto ad annunciare l’avvicinarsi del debutto del Digital Rial. Un esordio il quale avverrebbe all’interno di un progetto pilota pubblico, mirato ai micropagamenti nazionali.

Digital Rial: la CBDC iraniana è ormai ai blocchi di partenza

La Banca Centrale dell’Iran ha rilasciata una nota nella giornata di ieri, relativa al lancio di un progetto pilota per la CBDC iraniana, il rial digitale. Il progetto pilota della CBDC iraniana, che avrà inizio nel mese di luglio, sarà offerto ai clienti bancari e ai turisti sull’isola di Kish.

Questo il contenuto della nota rilasciata al proposito: “Con l’intervento della Banca Centrale e lo sviluppo della fase di sperimentazione del nuovo e operativo servizio “Digital Rial” sull’isola di Kish, a partire da luglio, i clienti della rete bancaria potranno semplicemente utilizzare il portafoglio digitale Rial senza utilizzare carta moneta o carte bancarie. Scansionando il codice a barre generato dal software fornito, effettua i tuoi acquisti con nuovi metodi o trasferisci denaro sui portafogli di altri clienti.”

Per poi aggiungere: “In questa fase, che dovrebbe partire dall’area geografica di Kish Island, i clienti della rete bancaria e i turisti avranno la possibilità di pagare l’acquisto di beni e servizi attraverso questo nuovo strumento di pagamento.”

La dichiarazione evidenzia come a collaborare al progetto pilota saranno Mellat Bank e Tejarat. La partecipazione attiva della rete bancaria e la cooperazione nella rete di pagamento del paese, permetteranno al progetto di entrare nella fase estensiva della fase sperimentale. Con il preciso obiettivo di arrivare al più presto al suo sfruttamento pubblico.

Digital Rial: di cosa si tratta?

Il rial digitale è una valuta virtuale che sarà emessa dalla banca centrale iraniana, andando a sostituire il formato cartaceo tradizionale per l’espletamento di pagamenti pubblici. Stando a quanto spiegato dalla CBI, diversamente da quanto accade per altri tipi di moneta elettronica comunemente usati nel Paese, i quali sono utilizzati attraverso conti bancari e strumenti di pagamento comuni, una categoria in cui rientrano ad esempio le carte bancarie, il Digital Rial non è sottoposto al regolamento interbancario.

Nel caso di trasferimento di fondi nell’operazione concordata tra venditore e acquirente, non appena la transazione è completata, l’importo concordato è a disposizione del primo. Pronto quindi per essere a sua volta riutilizzato.

Il rial digitale, nella prima fase dell’esperimento, è stato sviluppato dalla Banca Centrale della Repubblica Islamica dell’Iran con un preciso obiettivo dichiarato: gettare le basi per lo sviluppo dell’economia digitale nel Paese e rispondere alle esigenze di sviluppo del settore dei pagamenti.

A questo obiettivo sbandierato se ne affianca però un secondo, non dichiarato: sottrarre l’economia iraniana alle sanzioni di Stati Uniti e alleati. Sanzioni che hanno fatto notevoli danni all’Iran, complicando il suo commercio con l’esterno.

CBDC, uno strumento controverso

Il dibattito sulle CBDC ferve ormai da anni. Le valute digitali delle banche centrali sono state individuate inizialmente come uno strumento aggiuntivo da offrire ai consumatori più evoluti da un punto di vista tecnologico.

Con il passare del tempo si è quindi adombrata l’ipotesi di utilizzarle per uno sganciamento dal dollaro. Una versione affacciatasi soprattutto in Cina, che però ha deciso di farne uno strumento interno. Pechino, infatti, ormai da tempo sembra essere propensa a favorire una criptovaluta dei BRICS per accelerare la dedollarizzazione del commercio globale.

Tra gli aspetti più controversi delle CBDC quello più osteggiato è il loro potenziale utilizzo per un controllo sociale. Un aspetto che è emerso, in particolare, nel dibattito all’interno degli Stati Uniti. Dove a cavalcarlo è soprattutto Donald Trump, anche nel corso della campagna per le presidenziali.