Negoziati in salita sulle questioni relative agli stipendi dei metalmeccanici e agli aumenti di 137 euro a giugno 2024 (ormai definitivi) e a quelli che scatteranno dal 1° luglio 2024 per 280 euro al mese. Nel secondo incontro con i sindacati di categoria (Fiom Uilm e Fim), Federmeccanica e Assistal hanno tirato il freno sugli incrementi stipendiali del nuovo contratto collettivo di categoria e anche sulla proposta, avanzata nella piattaforma unitaria sindacale, di riduzione dell’orario di lavoro lasciando inalterata la retribuzione.

La risposta delle associazioni confindustriali si fonda sugli aumenti degli stipendi ravvicinati spettanti al milione e mezzo di lavoratori metalmeccanici. Infatti, nel giro di appena due anni i lavoratori del settore hanno beneficiato dell’incremento in busta paga di giugno 2023 e di giugno 2024 in relazione all’aumento dell’inflazione per un totale di 260 euro riferito al livello C3.

Si arriva a superare i 300 euro con gli aumenti nelle buste paga registrati dall’inizio della decorrenza dell’attuale contratto, per terminare ai 280 euro che i sindacati richiedono a partire dal mese prossimo per il nuovo contratto 2024-2027.

Stipendi metalmeccanici aumenti 2024, a giugno 137 euro in più in busta paga

Si registra una frenata sulla trattativa di rinnovo del contratto di un milione e mezzo di lavoratori metalmeccanici e sugli aumenti degli stipendi attesi. Sicuro è l’incremento nella busta paga di giugno 2024 di 137,52 euro riferito al livello C3 per effetto dell’inflazione registrata dall’Istat con l’indicatore Ipca (Indice armonizzato dei prezzi al consumo al netto degli energetici importati). L’Istituto di Statistica certifica un aumento del 6,9% che giustifica gli incrementi delle retribuzioni che scattano dalle buste paghe di giugno 2024.

Per lo stesso motivo, a giugno dello scorso anno gli stipendi dei lavoratori del settore metalmeccanico erano aumentate di 123,40 euro, sempre prendendo come riferimento il livello C3. Nel giro di dodici mesi, pertanto, gli stipendi dei lavoratori metalmeccanici sono aumentati di 260 euro mentre, se si considerano gli incrementi a decorrere dall’inizio del contratto attuale (riferiti a giugno 2021), si arriva a 310 euro in più in busta paga, sempre sul livello C3.

I ‘no’ di Federmeccanica e Assistal a retribuzioni più alte

Sulla base di queste cifre Federmeccanica ha fatto notare che gli aumenti degli stipendi sono andati di pari passo con l’aumento dei prezzi dettato dall’inflazione. Peraltro, sempre a giugno 2024 saranno riconosciuti benefit per 200 euro, che portano il totale dei premi a 800 euro netti se si considera quanto spettante con il contratto attualmente in vigore. Il nuovo contratto, inoltre, contiene la richiesta di un incremento a 250 euro di questi benefit.

Nuovo contratto metalmeccanici 2024, quali aumenti degli stipendi da luglio?

A fronte delle risposte pervenute da Federmeccanica, i sindacati fanno notare come i numeri registrati nel settore siano di gran lunga in crescita rispetto alla diminuzione della spesa per il personale. “Su un campione di aziende metalmeccaniche di circa 1,5 milioni di addetti, nel 2019 gli utili sono stati 15,1 miliardi di euro, mentre nel 2022 sono stati realizzati 26,2 miliardi di utili netti – si legge in una nota dei sindacati – A fronte di questo, la spesa per il personale è diminuita da 66,2 miliardi di euro nel 2019 a 58,9 miliardi nel 2022. I profitti delle imprese sono cresciuti più dei salari dei lavoratori fermo restando il ruolo di tutela del potere d’acquisto negli ultimi due anni. Rispetto agli altri Paesi europei il lavoro compensa problemi per le imprese di sistema”.

Riduzione orario di lavoro a parità di retribuzione tra le richieste dei sindacati

Per questo motivo, dai sindacati confermano che la richiesta dei 280 euro di aumento degli stipendi mensili sul nuovo contratto siano “assolutamente sostenibili”, al pari dell’incremento della flexible benefit a 250 euro.

“I no di Federmeccanica e Assistal non cambiano le richieste sull’aumento del salario e gli altri elementi economici come sulla sperimentazione della riduzione dell’orario – si legge ancora sul sito della Fiom – Il contratto collettivo nazionale di lavoro rappresenta la sfida fondamentale per difendere il potere d’acquisto dei lavoratori, per migliorare condizioni di lavoro e diritti e rilanciare la centralità dell’industria nel futuro del nostro Paese”.