Il gip del tribunale di Torre Annunziata, nel Napoletano, ha disposto il rinvio a giudizio per Salvatore Ferraiuolo, il 55enne reo confesso dell’omicidio dell’ex compagna Anna Scala, consumatosi a Piano di Sorrento il 17 agosto dello scorso anno. È accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, occultamento di cadavere, maltrattamenti e lesioni: rischia il massimo della pena, l’ergastolo.
Rinviato a giudizio l’ex compagno di Anna Scala, uccisa a Piano di Sorrento nell’agosto del 2023
La prima udienza del processo a carico di Salvatore Ferraiuolo è stata fissata, secondo il Mattino, per il prossimo 11 settembre: l’uomo, di 55, dovrà presentarsi davanti ai giudici della Corte d’Assise di Napoli e rispondere alle accuse che la Procura gli contesta.
Il Comune di Piano di Sorrento e la figlia della donna che ha confessato di aver ucciso, l’ex compagna Anna Scala, di 56, si costitueranno parte civile: a rappresentarli in aula saranno gli avvocati Amedeo Pisanti e Salvatore Esposito.
Ciò che si aspettano è giustizia. I fatti risalgono al 17 agosto del 2023. Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, quel giorno Ferraiuolo si appostò nei pressi della casa di un’amica della donna – nel quartiere Trinità di Piano di Sorrento – e, dopo aver atteso che rientrassero, la accoltellò alle spalle, lasciandola nel vano dell’auto.
Il movente? Sembra che, dopo una breve relazione, la 56enne lo avesse lasciato e che lui fosse uscito fuori di testa, iniziando addirittura a pedinarla e a bucargli le gomme dell’auto. A luglio Sala lo aveva anche denunciato ai carabinieri per stalking e maltrattamenti: contro di lui, però, non erano state emesse misure cautelari.
Per questo motivo si era parlato, subito dopo i fatti, di una “tragedia che si poteva evitare”. Originaria di Moiano, una frazione di Vico Equense, Anna lavorava come parrucchiera a domicilio. Il suo femminicidio, l’ennesimo, aveva sconvolto la comunità.
L’ennesimo femminicidio
Il suo caso ricorderà a molti quello di Concetta Marruocco, la donna di 53 anni che lo scorso 14 ottobre è stata uccisa dall’ex Franco Panariello, di 55, a Cerreto d’Esi, nell’Anconetano. Si trovava in casa insieme alla figlia minorenne quando, secondo le ricostruzioni, l’uomo, incurante del divieto di avvicinamento (con tanto di braccialetto elettronico) al quale era stato sottoposto dopo una denuncia per stalking e maltrattamenti, l’aveva colta di sorpresa nel sonno, accoltellandola per ben 43 volte.
La Procura ha chiesto e ottenuto, nei suoi confronti, il giudizio immediato: la prima udienza del processo che lo vedrà imputato per omicidio volontario pluriaggravato si terrà il prossimo 21 giugno. È stata fissata per metà luglio, invece, l’udienza preliminare per Filippo Turetta, il 22enne di Torreglia che ha confessato di aver ucciso l’ex fidanzata Giulia Cecchettin tra Vigonovo e Fossò, nel Veneziano.
È accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dall’efferatezza e dallo stalking, ma anche di sequestro di persona, occultamento di cadavere e porto d’armi continuato. Rischia anche lui il massimo della pena. Secondo la Procura sequestrò in auto l’ex, che ricattava emotivamente da diversi mesi, dopo averla accompagnata al centro commerciale; poi la accoltellò e ne abbandonò il corpo nei pressi di lago di Barcis, dandosi alla fuga verso l’estero.
Catturato in Germania, è stato estradato in Italia e poi trasferito nel carcere di Montorio Veronese, dove tuttora si trova anche Benno Neumair, che all’inizio del 2021 uccise i genitori Peter e Laura a Bolzano, gettandone i cadaveri nel fiume Adige.