Alla prima prova dell’esame di Maturità 2024 è stato scelto, tra le tracce da svolgere, un testo della costituzionalista Maria Agostina Cabiddu, un testo pubblicato sulla rivista AIC dell’associazioni costituzionalisti, che parla del valore del patrimonio artistico e culturale in Italia. Vediamo quali sono state le tappe più importanti della vita della docente, gli studi, la carriera, la famiglia e di cosa si occupa attualmente.
Chi è Maria Agostina Cabiddu?
Maria Agostina Cabiddu, protagonista di una delle tracce scelte per la prima prova dell’Esame di Maturità 2024 è una nota costituzionalista italiana. Attualmente è docente di Diritto Pubblico, Diritto Urbanistico e Diritto Ambientale al Politecnico di Milano. Spesso si è occupata di temi ambientali e fa parte di alcuni comitati scientifici e centri di ricerca in materia di Amministrazione Pubblica, appalti e Diritto Comunitario.
Nata ad Urzulei, un paese di soli 1200 abitanti in provincia di Nuoro nel 1962, risiede da molti anni a Milano ma resta legata affettivamente al territorio della sua regione nel quale si reca spesso per andare a trovare la famiglia.
Un curriculum molto articolato e ricco nel quale figurano titoli, dottorati ed incarichi. Oltre all’impegno costante sui temi costituzionali spicca anche quello riguardante le questiono sociali e politiche, come ad esempio il conflitto tra politica e magistratura, del quale si è occupata in un testo pubblicato sulla rivista AIC.
Studi e carriera
Maria Agostina Cabiddu ha studiato Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano, conseguendo successivamente il Dottorato di Ricerca in Diritto Costituzionale. Ha ottenuto l’abilitazione alla professione di avvocato nel 1997, ed è iscritta all’ordine dal 2004. Dal 2008 inoltre è nell’albo delle Giurisdizioni Superiori.
Entrata a far parte del corpo docenti del Politecnico di Milano dopo aver superato il concorso per professore di I fascia nel 2001, oltre ad essere membro del dipartimento di Architettura e Studi Urbani ed essere docente di Diritto Amministrativo, fa anche parte del Consiglio di Amministrazione dello stesso ateneo dal 2016.
Ha inoltre fondato il Master in Appalti e Contratti pubblici del Politecnico. Tra le sue pubblicazioni più importanti: “Diritto dei beni culturali e dei paesaggi”, “Diritto del Governo e del Territorio” e “Bellezza. Per un sistema nazionale”. Recentemente è stata una delle protagoniste, tra i 180 Costituzionalisti che hanno firmato un appello contro il premierato, al fianco di Liliana Segre.
Età, marito e figli
La docente e costituzionalista Maria Agostina Cabiddu ha 62 anni, è nata il 9 aprile 1962 nella piccola cittadina di Urzulei, in provincia di Nuoro. Anche se residente a Milano, già dai tempi degli studi universitari, torna spesso in Sardegna perchè molto legata affettivamente al territorio. Della sua vita privata non si conoscono molti dettagli.
In particolare sul marito e figli, in quanto, pur essendo presente sui social, condivide quasi unicamente contenuti riguardanti la sua professione di avvocato e ricercatrice in ambito di diritto costituzionale. Attiva soprattutto su Facebook e LinkedIn, dove spesso commenta anche le notizie di natura politica ed attualità.
Di cosa parla il testo della traccia di Maturità 2024
La traccia della tipologia B prima prova dell’Esame di Maturità, estratta da un testo di Maria Agostina Cabiddu, tratta il tema, molto discusso anche pubblicamente dall’autrice, dell’importanza dei beni artistici e culturali in Italia. Sottolineando la bellezza del patrimonio, la docente sostiene che la tutela di questi beni dovrebbe essere uno dei valori da aggiungere alla Costituzione.
Originariamente pubblicato nella rivista AIC, dell’associazione costituzionalisti italiani, il tema voleva essere spunto di riflessione per gli studenti che si apprestano a raggiungere il traguardo dell’Esame di Stato, a riflettere sul ruolo fondamentale del patrimonio culturale, non solo per lo sviluppo ma anche per l’identità nazionale.
Tra i passaggi più importanti che ne evidenziano il pensiero: “Bellezza, a nostro avviso, dovrebbe essere, in una immaginaria carta di identità dell’Italia, il primo fra i suoi segni particolari. La crescente domanda di arte, di musica, di paesaggio, di letteratura, in una parola di “bellezza” non può, in alcun modo, essere ricondotta alla categoria dei beni di lusso o, peggio, all’effimero e al superfluo”.