La Commissione Europea ha annunciato l’avvio di una procedura di infrazione per disavanzo eccessivo, applicando le nuove regole del Patto di Stabilità. L’Italia, con un deficit del 7,4% nel 2023, è tra i Paesi a rischio sanzioni.
Avvio della procedura di infrazione UE contro l’Italia
Il 19 giugno, la Commissione Europea ratificherà a Roma e in altre dieci capitali europee l’apertura della procedura di infrazione per deficit eccessivo. Questo passo è stato anticipato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a seguito della fine della sospensione del Patto di Stabilità e Crescita, introdotta durante la pandemia e prorogata per la crisi energetica. L’Italia, con un debito pubblico ben superiore al 60% del PIL e un deficit del 7,4% nel 2023, è al centro delle preoccupazioni europee.
Il ruolo del Superbonus nel disavanzo
Uno dei principali fattori che ha contribuito al disavanzo italiano è stato il Superbonus, insieme al bonus facciate, che ha generato un buco di 170 miliardi, con una perdita secca stimata da Bankitalia in 45 miliardi. Questi bonus hanno pesato significativamente sui conti pubblici, rendendo necessario un intervento correttivo da parte del governo.
Parametri del Patto di Stabilità
Il Patto di Stabilità dell’UE stabilisce due parametri fondamentali:
- Il disavanzo di bilancio non deve superare il 3% del PIL.
- Il debito pubblico non deve eccedere il 60% del PIL senza una riduzione adeguata.
Procedura di infrazione UE per l’Italia: conseguenze
La procedura di infrazione è uno degli strumenti più efficaci dell’UE per garantire il rispetto delle regole da parte degli Stati membri. Se la Commissione Europea rileva una violazione, invia una “lettera di messa in mora“, concedendo due mesi per presentare osservazioni. In assenza di risposta o con motivazioni insufficienti, la Commissione emette un parere motivato e diffida il Paese a porre fine alla violazione entro una data stabilita.
Misure correttive richieste all’Italia
Tra le misure che il governo italiano dovrà adottare:
- Riduzione del disavanzo strutturale di almeno mezzo punto di PIL all’anno fino al 2027.
- Conferma del taglio del cuneo fiscale e del canone Rai.
- Revisione dell’Irpef a tre aliquote e sgravi fiscali a sostegno delle famiglie meno abbienti.
Traiettoria di rientro
Il 21 giugno, l’UE definirà la traiettoria di rientro quadriennale o settennale che i Paesi dovranno seguire, basandosi sulla sostenibilità dei debiti e sulla spesa primaria netta. Per l’Italia, con una spesa primaria netta di 1.072 miliardi, questi parametri saranno fondamentali per la stesura del nuovo piano di bilancio strutturale, atteso a Bruxelles entro il 20 settembre.
Procedura di infrazione UE verso Italia e non solo: gli altri Paesi a rischio sanzioni
L’Italia non è l’unico Paese sotto procedura di infrazione; altri Paesi includono Belgio, Estonia, Spagna, Francia, Malta, Slovacchia, Cechia, Polonia, Romania e Ungheria. Tuttavia, la situazione italiana è particolarmente delicata a causa del suo alto debito pubblico. Il governo italiano dovrà presentare un piano dettagliato per garantire la sostenibilità del debito e ridurre il deficit in conformità con le direttive europee.
Impatto sulle politiche economiche
La procedura di infrazione avrà un impatto significativo sulle politiche economiche italiane. La necessità di riforme strutturali e di un solido piano finanziario risulta pertanto più che urgente. Il governo dovrà lavorare per ridurre il disavanzo strutturale di almeno mezzo punto di PIL all’anno, escludendo la spesa per interessi, fino al 2027. Questo si traduce in una correzione finanziaria di circa 10 miliardi di euro.
Piano triennale di correzione
Il governo italiano potrebbe dover aderire a un piano triennale che preveda una correzione strutturale del deficit pari allo 0,5% annuo. La nuova Commissione Europea, che si insedierà in autunno, stabilirà la traiettoria da seguire per l’Italia. Le raccomandazioni di Bruxelles detteranno le politiche economiche e le riforme necessarie.
Impatti sul bilancio pubblico
La correzione finanziaria necessaria sarà negoziata tra la Commissione e i singoli Paesi. Sebbene l’avvio della procedura di infrazione possa avere effetti limitati inizialmente, l’Italia dovrà comunque ridurre il deficit dello 0,5% annuo, equivalente a circa 10-11 miliardi di euro. Alcuni fattori, come l’aumento dei tassi di interesse, potrebbero ridurre l’impatto a circa 8-9 miliardi.
Durata e flessibilità delle riforme
Per eseguire l’aggiustamento di bilancio, il periodo potrà partire da un minimo di quattro anni ed estendersi fino a un massimo di sette anni. Tuttavia, c’è da precisare che questa estensione temporale sarà consentita solo nel momento in cui venga proposto un piano di riforme e investimenti ben dettagliato. A tal proposito, assume particolare rilevanza la trattativa politica per cercare di attenuare l’attenuabile.