“Oggi sarà proiettato il video in cui Giulio parla con il venditore ambulante Abdallah che poi lo denuncerà alla National Security egiziana”.

L’avocato della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini, prima di entrare nell’aula bunker del carcere di Rebibbia illustra ciò che avverrà oggi 19 giugno 2024 nella nuova udienza del processo per la morte del ricercatore 28enne, avvenuta nel 2016. Imputati quattro 007 egiziani.

Presenti anche i genitori di Giulio, Claudio e Paola, e Beppe Giulietti, coordinatore dell’associazione Articolo 21, intervistato dall’inviato di TAG24 Thomas Cardinali.

Processo Regeni, l’udienza di oggi 19 giugno 2024 a Roma: proiettato il video del venditore egiziano che lo ha tradito

L’avvocato Ballerini spiega, come risulta dal video, che Giulio non cade mai nei tranelli dell’ambulante, che aveva ripreso tutta la scena.

(Giulio) è sempre molto didattico nelle sue risposte. Sarà chiaro poi dalla visione del video che parlano letteralmente due lingue diverse, perché Giulio si esprime in arabo classico e Abdallah in dialetto egiziano. Insomma non si capiscono. Non si capiscono anche perché hanno degli intenti diversi. Giulio è lì per aiutare, invece Abdallah è lì per poi tradirlo e consegnarlo alla National Security.

Sempre nella giornata odierna verrà comunicata la scaletta delle prossime udienze, previste a luglio.

In udienza il video del colloquio tra Giulio Regeni e Abdallah è stato doppiato gratuitamente in italiano da Stefano Accorsi e Pif.

Giulietti (Articolo 21): “Presenteremo interrogazione parlamentare per video Report”

Abbiamo chiesto ai parlamentari di presentare un’interrogazione urgente perché non può cadere nel vuoto ciò che è apparso nella trasmissione d’inchiesta Report. Nessuno ha ancora risposto: chi era informato della sparizione di Giulio, che era ancora in vita? Non è tollerabile. Risolleveremo la questione.

Giulietti fa riferimento al servizio andato in onda su Report lo scorso 2 giugno. Un super testimone intervistato dalla trasmissione ha deciso infatti di parlare dopo 8 anni, sostenendo che qualcuno ai più alti livelli delle istituzioni egiziane fosse a conoscenza del rapimento di Regeni mentre ancora tutti si chiedevano dove fosse.

Il filmato di Abdallah mostrato durante il processo

La registrazione del video è stata datata 7 gennaio 2016 sia analizzando il traffico telefonico di Giulio Regeni, che verificando i metadati dei due spezzoni consegnati dalla magistratura del Cairo alla Procura di Roma nel dicembre dello stesso anno.

Il video, della durata di un’ora e quindici minuti, viene quindi mostrato in aula e mandato avanti nelle parti meno significative. I due parlano normalmente, affrontando vari argomenti.

Il sindacalista racconta della figlia che ha subito un intervento chirurgico, Giulio parla della sua fidanzata. Quindi Said Abdallah fa riferimento a una proposta dal ricercatore:

Tutto quello che ho capito è che ci sono diecimila sterline, ma non so qual è il mio compito. Bisogna essere attenti a non finire in galera

afferma, sottolineando di volerne sapere di più. Giulio quindi spiega che si tratta di un progetto privato, non governativo.

Dobbiamo fare un progetto con il sindacato e ti ho scelto perché ne conosci bene la situazione, un progetto con cui utilizzare i soldi in maniera ragionevole

spiega il ricercatore all’uomo che lo stava registrando di nascosto.

Nel corso della stessa udienza vengono fatte ascoltare anche le telefonate dell’ambulante con uno dei 007 imputati nel processo.

Ho parlato con il ragazzo, ho paura che il video potrebbe cancellarsi, ditemi cosa devo fare. Vengo da voi

sono le sue parole.