L’intervento di Fairshake, il Super PAC (Political Action Committee) messo in piedi dalla criptosfera per sostenere i candidati pro-crypto in vista delle elezioni di novembre, alle primarie democratiche del 16° distretto di New York, sta suscitando grandi polemiche.

A rilanciarle è in questa occasione un peso massimo del partito, Alexandria Ocasio-Cortez. La parlamentare diventata famosa per essere stata la più giovane ad entrare al Congresso, nel 2018, ha infatti attaccato la lobby sostenuta dai larghissimi finanziamenti di Coinbase, Ripple Labs e altre società dedite all’innovazione finanziaria, alla stregua di un vero e proprio attacco alla democrazia.

Fairshake, infuriano le polemiche

L’intervento di Fairshake rischia di travolgere la democrazia, negli Stati Uniti. A sostenerlo implicitamente è Alexandria Ocasio-Cortez, famosa per la vittoria a sorpresa riportata nel 2028 contro Joseph Crowley. Una vittoria clamorosa e che, ove fosse intervenuto un super PAC di questo genere, non sarebbe mai avvenuta.

La vicenda della Ocasio-Cortez è abbastanza emblematica per capire meglio il suo intervento. La sua vittoria nelle primarie democratiche del 14° distretto di New York avvenne proprio perché la competizione era equilibrata. Una caratteristica che Fairshake ha praticamente fatto saltare in questa occasione.

Il super PAC crypto, infatti, ha speso ben due milioni di dollari per uno spot pubblicitario in cui viene attaccato il candidato Jaamal Bowman. il motivo di questo attacco è molto semplice: Bowman è critico sulle criptovalute, un peccato originale da estirpare, secondo le aziende che si agitano dietro Fairshake. le quali hanno deciso di impedirne la rielezione investendo 15 milioni contro di lui.

Alexandria Ocasio-Cortez chiama gli elettori alla mobilitazione

Di fronte al comportamento di Fairshake, la Ocasio-Cortez ha quindi deciso che non era più possibile tacere. Questo il suo pepato commento agli eventi: “Le persone devono capire dovunque quanto sia disgustoso e anormale che interessi speciali investano quasi 15 milioni di dollari per spodestare un membro del Congresso in una Primaria”.

A scanso di equivoci, ha poi rilanciato sottolineando come la campagna pubblicitaria in oggetto sia un segno evidente di corruzione. Tale da mettere in pericolo la natura stessa della politica statunitense. Non ha poi mancato di sottolineare l’appoggio di Fairshake a Trump e chiamare gli elettori democratici alla mobilitazione per Bowman.

Come era facilmente prevedibile, quindi, il peso finanziario gettato dalla criptosfera nella contesa elettorale rischia di diventare un boomerang. I democratici, infatti, possono affermare che i repubblicani sono privilegiati dalle grandi lobby. Tra le quali lo stesso Biden, di recente, ha indicato i baroni del settore petrolifero e della scena blockchain.

Una questione sostanziale

È stata l’organizzazione Stand With Crypto a esplicitare il motivo per il quale Bowman deve essere defenestrato. Avrebbe infatti votato contro tre disegni di legge favorevoli all’innovazione finanziaria. I tre disegni in questione sono il “Central Bank Digital Currency Anti Surveillance State Act”, il “Financial Innovation and Technology for the 21st Century Act (FIT21)” e il “Securities and Exchange Commission’s Staff Accounting Bulletin No. 121 (SAB 121) House Joint Resolution”.

Del suo diretto rivale, George Latimer, non si conoscono invece gli orientamenti sul tema. Sinora, infatti, l’interessato non si è mai distinto per dichiarazioni in tal senso. Tanto è bastato a Fairshake per decidere di abbattere Bowman. Stavolta, però, la reazione della Ocasio-Cortez potrebbe sparigliare le carte sul tavolo e rendere inutile lo sforzo del super PAC crypto.

Il tema del contendere, con tutta evidenza, non è il diritto delle aziende crypto di difendere i propri interessi. Lo fanno già abitualmente con le lobby, a livello parlamentare. Bensì il fatto che con il loro peso finanziario rischino di travolgere la democrazia, che è molto più importante degli interessi di una fazione. La parola sul tema passa ora agli elettori democratici del 16° distretto di New York.