Una delle tracce della Maturità 2024, per la prova di testo argomentativo, è dello storico e politico italiano Giuseppe Galasso. Esponente del Meridionalismo contemporaneo, il suo brano tratta dei blocchi contrapposti durante la “Guerra fredda” ed è stato tratto da uno dei tre volumi di “Storia d’Europa“.
Vediamo in quest’articolo chi è Galasso, la sua carriera e i libri che ha pubblicato nel corso della sua carriera da giornalista e accademico.
Chi è Giuseppe Galasso: la carriera e i libri dello storico protagonista di una traccia della Maturità 2024
Nato a Pozzuoli nel novembre 1929 e deceduto nella stessa città nel febbraio 2018, Giuseppe Galasso è stato un accademico, politico e storico che ha avuto un ruolo importante nell’evoluzione del nuovo Meridionalismo contemporaneo.
Un suo brano tratto dai tre volumi di “Storia d’Europa” (pubblicati in origine nel 1996) è stato scelto come una delle tracce del testo argomentativo della prima prova della Maturità 2024. I libri di Galasso hanno toccato diversi argomenti, dagli studi sulla storiografia (ad esempio “Storia della storiografia italiana. Un profilo”) a quelli sul Meridione (per esempio “Alla periferia dell’impero. Il Regno di Napoli nel periodo spagnolo (secoli XVI-XVII)”) e per finire a quelli riguardanti diversi aspetti della politica in Italia (come nel caso di “Da Mazzini a Salvemini. Il pensiero democratico nell’Italia moderna”).
Galasso ha svolto nella sua giovinezza diversi lavori, come sguattero e facchino, per aiutare la propria famiglia, riuscendo allo stesso tempo anche a coltivare la sua precoce passione per la lettura. Dopo essersi laureato alla Federico II di Napoli in storia medievale e poi in lettere, Galasso inizia la sua carriera di docente universitario nel 1963.
È stato presidente della Società napoletana di storia patria dal 1980 e presidente della Biennale di Venezia dal dicembre 1978 al marzo 1983.
L’attività parlamentare e giornalistica di Galasso in difesa del meridionalismo
Galasso entrò nelle fila del Partito Repubblicano Italiano e dal 1970 al 1993 fu consigliere comunale per il Comune di Napoli. La sua attività in Parlamento l’ha visto deputato sempre per i repubblicani dal 1983 al 1994, durante la IX, X e XI legislatura.
Lo storico viene ricordato per una serie di decreti ministeriali che hanno posto vincoli su diversi beni paesaggistici – mentre era sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali durante i due governi Craxi -, tutti confluiti poi nella legge del 1985 (chiamata proprio “legge Galasso“) considerata il primo provvedimento organico dell’Italia repubblicana sulla gestione del territorio e sulla sua conservazione.
Da giornalista, Galasso ha collaborato con diversi quotidiani e settimanali di prestigio, come il Corriere della Sera, L’Espresso, La Stampa o Il Mattino di Napoli. In molti articoli contestò la visione del Risorgimento e della Resistenza come un fenomeno di brigatismo ante-litteram.