Nell’epoca delle fake news e della narrazione della verità che spesso si sostituisce alla verità stessa, anche la morte non è più una certezza. L’ultima conferma riguarda la presunta scomparsa di Noam Chomsky, sociologo e linguista di fama mondiale, dato per morto nella serata di oggi, 18 giugno 2024, prima che la moglie Valeria e gli amici della coppia riuscissero a diffondere la smentita della notizia, ormai diventata virale e diffusa sui media.
Noam Chomsky non è morto, la moglie Valeria agli amici: “Sta bene”. Smentita la fake news
Erano stati i media brasiliani a comunicare la notizia della morte del linguista e sociologo, considerato uno dei più importanti pensatori del nostro tempo.
Chomsky, 95 anni, è ricoverato, infatti, a San Paolo del Brasile per le conseguenze di un ictus.
Immediatamente la notizia ha fatto il giro dei media internazionali e, soprattutto, dei social, dove ancora compaiono post di cordoglio dedicati al padre della linguistica generativa.
Solo l’intervento della moglie di Chomsky, Valeria Wasserman, sollecitata da alcuni amici della coppia che, evidentemente, avevano provato a raggiungerla dopo aver appreso la (falsa) notizia, è arrivato a smentire una fake news diventata virale nel giro di pochi minuti, sospinta dalla morbosità e dalla cieca obbedienza al mito, altrettanto falso, del primato a ogni costo.
Una ricercatrice del MIT, Jose M. Santana, collaboratrice di Chomsky, ha diffuso sui social lo screenshot di una conversazione WhatsApp con la Wasserman, nel quale si legge chiaramente la donna affermare:
“No. Non è vero. Sta bene”.
As of 3:48 PM EDT, Noam Chomsky is still alive. The rumors of his passing are false. His wife, Valeria, has confirmed this information to me. #NoamChomsky pic.twitter.com/LcGwqVgTC8
— Jose M. Santana (@JoseMSantana10) June 18, 2024
La fake news della sua morte e la conferma del pensiero di Chomsky
Un caso analogo, qui in Italia, era avvenuto qualche settimana fa, con lo scoop di Fabrizio Corona sul presunto ricovero di Pippo Baudo. Anche questa, una notizia smentita seccamente dall’entourage del noto presentatore televisivo.
Santana fa, giustamente, notare come sia singolare che proprio l’autore di un’opera fondamentale per comprendere le dinamiche di potere politico-mediatico del nostro tempo – “La fabbrica del consenso: l’economia politica dei mass media“, scritto nel 1988 insieme con Edward S. Herman – sia diventato involontariamente protagonista e vittima dei meccanismi che andava a denunciare.
Nel testo, infatti, i due intellettuali mostravano il potere che hanno i media di manipolare la realtà e distorcerla, generando una spirale di disinformazione. Santana collega queste riflessioni a quanto avvenuto nelle ultime ore, spiegando come le fake news sulla scomparsa di Chomsky non siano altro che un ennesimo esempio della capacità dei media di distorcere i fatti e “plasmare le percezioni“.
Fatti che, nonostante le precarie condizioni di salute, dicono che oggi, 18 giugno 2024, Noam Chomsky non è morto.