Giovedì 20 giugno 2024 il cantautore e autore bolognese Campi aprirà l’ultima data del nuovo tour di Vasco Rossi allo Stadio San Siro di Milano. L’artista bolognese ha preso parte e ha vinto “Zocca Paese della Musica”, la manifestazione che si è svolta al Teatro “Il Blasco” tra il 17 e il 24 maggio 2024 con l’obiettivo di scoprire e lanciare nuovi talenti nel mondo della musica, in collaborazione con l’artista Vasco Rossi.

Campi apre il concerto di Vasco Rossi a San Siro: intervista di Tag24

Tag24 ha contattato Campi a poche ore dal grande giorno del concerto di Vasco Rossi.

Come ti stai preparando ad aprire il concerto di Vasco Rossi?

Sono molto emozionato. È davvero una grande occasione ed un grande onore suonare a San Siro prima di un artista come Vasco Rossi. Stiamo facendo le prove in questi giorni e c’è un grande mix di entusiasmo, adrenalina e gioia da parte di tutti i musicisti. Stiamo studiando la scaletta migliore per cercare di riuscire a coinvolgere il pubblico il più possibile. Siamo carichi e non vediamo l’ora arrivi il momento di salire sul palco!

Cosa significa per te Vasco Rossi e cosa ricordi del tuo primo concerto?

Vasco è una leggenda. Uno dei cantautori più importanti della storia del nostro Paese. Il primo grande concerto a cui sono stato è stato proprio il suo, allo stadio Dall’Ara di Bologna. Mi ha accompagnato mia madre, che da ragazzina frequentava Zocca ed era in prima fila ad ascoltare i suoi primissimi concerti. Conoscevo poche canzoni ma sono stato subito travolto emotivamente dalla sua energia e da quella del pubblico. È stato qualcosa di trascendente: tutti cantavano in coro ogni singola parola con un trasporto impressionante. Da quel momento ho subito iniziato a seguirlo. Ho legato le sue canzoni a molti momenti della mia vita ed è diventato un esempio a cui tendere per quanto riguarda la scrittura: mi ha insegnato che si può dipingere una scena, un messaggio o una situazione con pochissime parole, a cui ovviamente si uniscono musica ed interpretazione in grado di ricreare atmosfere estremamente coinvolgenti e suscitare emozioni profonde.

Da piccolo ti saresti mai immaginato di cantare in uno stadio gremito di gente?

Quando inizi a suonare e a scrivere da ragazzino pensi in grande, con una matita in mano al posto del microfono davanti allo specchio. L’ho immaginato tante volte, specialmente dopo essere stato a vedere i grandi concerti. Ma devo dire che dopo l’uscita del mio primo album ricordo che in un’intervista mi chiedevano su quale palco sognassi di cantare e credo di avere risposto in Piazza Maggiore a Bologna. Canterò a San Siro, quindi d’ora in poi non metterò più limiti alla fantasia. Il mondo della musica è davvero come stare sulle montagne russe… Lezione imparata!

I progetti futuri

Con quali cantanti del panorama musicale ti piacerebbe duettare e perché?

Da cantautore bolognese non posso non dire Cesare Cremonini. È uno degli artisti che amo di più in assoluto, in grado di unire la leggerezza ad una grande profondità. Credo sia una caratteristica comune agli artisti della mia città: Lucio Dalla, Carboni, Bersani, Guccini… Sarebbe davvero un sogno duettare, ma soprattutto scrivere con lui. Un altro artista con cui mi piacerebbe moltissimo collaborare è Calcutta: un autore incredibile che è riuscito a scrivere canzoni capaci di rimanere nel tempo nei cuori della gente, in un contesto storico in cui è diventato molto difficile. Credo abbia un modo di esprimersi ed una poetica talmente unica ed originale che non poteva passare inosservata. Ricordo di averlo scoperto andando al cinema a vedere un film dei The Pills. Il suo primo album era uscito da poco e le canzoni facevano parte della colonna sonora. Mi avevano colpito così tanto quei testi e quelle atmosfere così insolite che scrissi sulle note del telefono ‘Suona una fisarmonica, fiamme nel campo rom. Tua madre lo diceva: non andare su youporn’. Tornato a casa ho cercato il testo su google e subito dopo avevo Calcutta in loop nelle cuffiette.

Pensi di proporre un brano alla prossima edizione del Festival di Sanremo? Cosa pensi di questo ritorno di Carlo Conti alla direzione artistica?

Al momento sto lavorando a nuovi brani e quando inizierò ad avere una visione chiara deciderò che fare. Sicuramente lavorerò per provare l’anno prossimo. Ma non si sa mai. In ogni caso ci saranno presto novità Ho sempre seguito il festival di Sanremo da quando ero bambino. Resta la manifestazione più popolare del panorama musicale italiano, con enormi risvolti sociali. Mi sono piaciute molto le edizioni condotte da Carlo Conti. Ricordo che nella sezione ‘Nuove Proposte’ sono stati lanciati artisti del calibro di Francesco Gabbani, Ermal Meta, Mahmood, Irama. La grande trasformazione del festival credo sia iniziata proprio dopo la vittoria di ‘Occidentali’s Karma’. Per cui sono sicuro farà molto bene.