Nel video diffuso sui social che ha fatto schizzare in alto nelle tendenze di X l’hashtag #LidlGermScandal si vedono un gruppo di giovani che entrano all’interno di un supermercato Lidl inglesi, recuperano un pollo ed analizzano la sua carne trovando all’interno quelli che definiscono ‘superbatteri‘: è abbastanza per generare uno scandalo sui social.

Non perde tempo la catena di supermercati a smentire questa ricerca indipendente condotta da un gruppo di animalisti. Lidl ribadisce che la sicurezza alimentare è al primo posto e che non esistono prove concrete della presenza di superbatteri nella carne dei polli venduti.

I superbatteri nella carne del pollo della Lidl: animalisti urlano allo scandalo

Un laboratorio indipendente tedesco ha affermato di aver scoperto che più della metà dei prodotti freschi a base di pollo venduti alla Lidl GBcontengono superbatteri resistenti agli antibiotici“. Tuttavia, Lidl ha ribattuto a queste affermazioni e ha detto che negli ultimi 12 mesi non si sono verificate deviazioni micro-correlate al di fuori dei livelli legali’.

Il rapporto, commissionato da diversi enti di beneficenza per la tutela degli animali, tra cui Open Cages, ha esaminato 40 prodotti a base di pollo fresco venduti nei negozi Lidl nel Regno Unito con il suo marchio di pollo di punta “Birchwood British“.

Batteri multiresistenti (ESBL o MRSA) su 23 prodotti (57,5%). Si tratta di forme batteriche che non rispondono più a determinati trattamenti antimicrobici, rendendo le infezioni difficili o impossibili da trattare.

Le persone potrebbero ammalarsi a causa della lavorazione e del consumo di carne contaminata e l’uso di antibiotici umani nella produzione animale. Ciò può avere un profondo effetto a lungo termine sull’efficacia degli antibiotici nel trattamento delle infezioni umane, hanno spiegato diversi esperti ai tabloid inglesi.

Lidl si difende

Lo scandalo social non è passato inosservato. Un portavoce di Lidl ha dichiarato che la sicurezza alimentare è una priorità per l’attività del supermercato e tutti i prodotti sono soggetti a controlli di qualità approfonditi lungo tutta la catena di fornitura:

“Lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori e con una moltitudine di partner industriali, allineando le nostre politiche con l’uso responsabile dei prodotti alimentari”.

Alla fine della dichiarazione, Lidl ha invitato i gruppi animalisti promotori della ricerca a documentarsi con criterio. Il problema dei superbatteri tuttavia sussiste in alcuni casi ed è dovuto alla vendita di carne di pollo di razza a crescita rapida, stando agli esperti. Il battibecco tra Lidl e i gruppi animalisti sembra quindi lontano dal chiudersi.