DADDY continua a far discutere molto. La meme coin lanciata da Andrew Tate, infatti, si trova in un momento di accentuata difficoltà, tanto da aver lasciato il 60% rispetto al massimo storico conseguito pochi giorni fa.

A provocare un calo così drastico sono state anche le accuse di insider trading elevate a suo carico, e di Iggy Azalea, dalla piattaforma di analisi blockchain Bubblemaps. Accuse gravissime, le quali si sono andate a saldare con i forti dubbi che hanno salutato il piano di riorganizzazione del token annunciato dal controverso kickboxer, accusato di reati gravissimi nel passato e nel presente, tra cui la tratta di esseri umani.

DADDY in fortissimo calo: cosa sta accadendo alla meme coin di Andrew Tate?

Il calo di DADDY, nel corso delle ultime 24 ore, è stato nell’ordine del 35%. Un vero e proprio crollo che ha confermato il pessimo momento di forma della meme coin lanciata da uno dei personaggi più controversi al momento operanti nel settore delle criptovalute.

Un crollo che è arrivato ad onta dei piani di ristrutturazione dell’azienda e del suo prodotto, da parte dello stesso Tate. Una ristrutturazione che prevede la trasformazione di DADDY in un token non fungibile (NFT).

Questo l’annuncio al proposito di Tate, suo suo profilo di X: “Voglio ridurre l’offerta di monete DADDY, in modo che anche se si possiede una moneta DADDY, si ottengano benefici karmici dall’universo. Lo farò comprando la moneta con i miei soldi e bruciandola a determinate soglie di mercato. L’offerta sarà così limitata che diventerà un distintivo d’onore possederne una”.

La possibile integrazione del token con la Real World University

Inoltre, Tate intende integrare la moneta DADDY con la sua “cosiddetta” università, la Real World University. Si prevede infatti un accesso esclusivo per i possessori del token. Integrazione che potrebbe peraltro sfociare nella creazione di valore per i membri dell’università, al cui interno la criptovaluta viene generata gratuitamente ogni giorno, a favore dei membri che effettuano il login.

Un altro possibile caso d’uso per DADDY è poi stato suggerito da Raffay Alvi, un influencer del settore crittografico. È stato lui ad affermare che la meme coin potrebbe mettere in campo un bot da utilizzare per lo scambio crypto. Un bot il quale andrebbe a funzionare su più piattaforme blockchain e offrirebbe commissioni di riferimento. Grazie al deposito continuo di DADDY teso all’attivazione del bot, il token si gioverebbe di una domanda continua, con conseguente stabilizzazione del prezzo.

Stando ai dati rilasciati da DEX Screener, la moneta vanta al momento oltre 38.300 detentori, giovandosi anche dell’inclusione su exchange crypto di rilievo come Gate.io e MEXC. Lo stesso Tate, a sua volta, si è impegnato ad acquistare un quantitativo di coin per un valore di un milione di dollari nel caso in cui DADDY dovesse toccare i 300 milioni di dollari in termini di capitalizzazione di mercato. Un quantitativo che sarà sottoposto a burning, nei dieci giorni successivi all’evento.

DADDY, le accuse di insider trading

Intanto, però, Tate deve guardarsi dalle accuse di insider trading che gli sono state rivolte da Bubblemaps. Le accuse in questione sono state pubblicate nel dettaglio in un thread del 12 giugno e hanno destato non poca sensazione.

Stando a quanto riportato dalla piattaforma di analisi blockchain, infatti, al momento del lancio di DADDY, qualcuno interno all’azienda aveva già provveduto a rastrellare una parte estremamente rilevante dell’offerta di token.

Un’accusa rivolta anche a MOTHER, la meme coin di Iggy Azalea. In questo caso, però, sembra non valere il detto “mal comune, mezzo gaudio”, considerato quanto sta accadendo alla quotazione del progetto di Andrew Tate. Il token ha infatti lasciato il 60% del valore rispetto al picco storico che era stato conseguito il passato 12 giugno. Resta ora da capire se sarà in grado di risollevarsi, o meno.