Quale sarà il futuro di Italia Viva? Il flop alle Elezioni europee ha lasciato non poche scorie nel partito di Matteo Renzi, che ora cerca di ridefinire la propria strada. Una strada che Raffaella Paita identifica con il marcare un’alternativa netta sia alla destra di governo e alle sue riforme – in primis quella del premierato – sia alle altre forze di opposizione, troppo diverse soprattutto per “stile” e linguaggio da Iv.

Paita (Iv): “Noi contro il premierato e contro l’opposizione che contesta il Jobs Act”

È dall’Ance (Assemblea nazionale costruttori edili), che si è svolta oggi, 18 giugno 2024, all’Auditorium Parco della Musica di Roma che la senatrice di Italia viva chiarisce il suo pensiero sulla riforma del premierato che il Senato dovrebbe approvare – fatti salvi improbabili colpi di scena – questo pomeriggio. Una posizione che rimane fermamente contraria al testo dell’esecutivo:

“Abbiamo annunciato il voto contrario alla proposta di riforma costituzionale sul premierato perché è scritto talmente male che rischia di fare danni al Paese“.

Nulla di nuovo, dunque, rispetto a quanto ribadito più volte in passato da Renzi e dai suoi sodali. Ciò non significa, però, un avvicinamento agli altri schieramenti di opposizione, che si sono dati appuntamento in piazza Santi Apostoli proprio oggi pomeriggio per far sentire forte la propria voce contro il provvedimento.

Una piazza con cui Paita e Italia viva non sembrano voler avere nulla a che fare. Il motivo? In primo luogo, la volontà di marcare una distinzione nel modo di dare battaglia al governo, rispetto soprattutto a Movimento 5 Stelle e Partito democratico.

“Vogliamo differenziarci nello stile con cui fare opposizione. Per noi è prioritario farlo nelle aule del Parlamento e non in piazza. Se rinneghiamo il nostro istinto riformatore, facciamo un danno a noi stessi e al Paese. Quindi noi saremo all’opposizione di questo premierato, però lo faremo nello stile e nelle modalità istituzionali di chi non grida al fascismo ma cerca di mettere in evidenza ciò che non va nella proposta”.

A pesare, però, sono anche vecchie ‘ruggini’ mai del tutto digerite dagli esponenti e dallo stesso leader del partito. Come, ad esempio, i contrasti sul Jobs Act, misura fortemente difesa dallo stesso Renzi ma che adesso sarà sottoposta a referendum grazie alla raccolta firme promossa dalla Cgil di Maurizio Landini, sottoscritta dalla stessa Elly Schlein. Un ‘affronto’ che Renzi e i suoi non possono certo mandar giù.

Paita e Italia viva per rilanciare il ‘centro’ contro Forza Italia: “Loro moderati? Non lo so…”

Ma la senatrice ne ha anche per i partiti di governo. In particolare con Forza Italia, che molti vedono come possibile forza d’attrazione per gli elettori del ‘fu’ Terzo polo, dopo il flop di Renzi e Calenda alle Europee.

Un’ipotesi commentata, con il consueto sarcasmo, anche da Maurizio Gasparri, ma che la Paita considera inesistente, dal momento che, secondo lei, gli azzurri da tempo sono ben lontani da quella che potrebbe definirsi una forza ‘moderata’:

“Forza Italia accetta le proposte di Salvini, è schierato con la Meloni su varie questioni, non si distingue quando i deputati vengono picchiati in Aula. Moderati? Non lo so… diciamo che sono molto attratti da una certa destra“.

Per Paita la strada da percorrere è quella tracciata da Matteo Renzi, basata su un ritorno al progetto originario del Terzo polo, ma affidata a un ‘nome terzo’, per rinsaldare un’alleanza che, ricorda la senatrice, se fosse rimasta unita avrebbe raggiunto il 7% dei consensi. Giusto, “se“…