Bonus batterie e impianti per le energie rinnovabili 2024, il ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha pubblicato il bando per assegnare risorse pari a 1,7 miliardi di euro grazie al nuovo sportello dei Contratti di sviluppo. Le risorse stanziate sono a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Nell’ambito della Missione 1, Componente 2, Investimento 7, “Sostegno al sistema di produzione per la transizione ecologica, le tecnologie a zero emissioni nette e la competitività e la resilienza delle catene di approvvigionamento strategiche”, alle imprese interessate saranno concessi contributi a fondo perduto, incentivi e finanziamenti agevolati per la produzione di batterie, di pannelli solari, di turbine eoliche e di quant’altro rientri nei programmi industriali e di transizione ambientale.
Si parte con la domanda da presentare da giovedì 27 giugno 2024. Tra le varie misure ammissibili, le imprese potranno procedere con la combinazione delle stesse fino a ottenere il rimborso del 100% di quanto investito.
Bonus batterie impianti 2024, cosa prevede il decreto Mimit per contributi e incentivi alle imprese?
In data 14 giugno 2024, il Mimit ha pubblicato il decreto che consente di ottenere bonus e incentivi per la produzione di batterie e impianti per le energie rinnovabili mediante lo sportello dei Contratti di sviluppo. Per le imprese localizzate nelle regioni del Sud Italia, si potrà disporre del 40 per cento delle risorse stanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Missione 1, Componente 2, Investimento 7.
Peraltro, il decreto del ministero delle Imprese e del Made in Italy dispone anche l’utilizzo di risorse non impiegato per gli investimenti della misura M2 C2, Investimento 5.1 “Sviluppo di una leadership internazionale, industriale e di ricerca e sviluppo nel campo delle rinnovabili e delle batterie”.
Pertanto, le risorse messe a disposizione superano 1,7 miliardi di euro. Nel dettaglio, le imprese potranno concorrere per 1,225 miliardi di euro per la misura M1 C2, Investimento 7, sotto-investimento 1, del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr); 513.770.155,00 euro a valere sulla misura M2 C2, investimento 5.1, del Pnrr, dei quali 308.620.842,00 euro per lo sviluppo degli impianti fotovoltaici ed eolici e 205.149.313,00 euro per lo sviluppo del settore delle batterie.
Incentivi Invitalia per transizione ambientale: ecco per quali investimenti si possono richiedere
Grazie ai Contratti di sviluppo e ai progetti di investimento che le imprese dovranno predisporre, bonus e incentivi potranno essere richiesti per le batterie, i pannelli solari, le turbine eoliche, le pompe di calore, gli elettrolizzatori, i dispositivi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio.
Il decreto del 14 giugno 2024 per gli incentivi alle imprese per le batterie e gli impianti delle energie rinnovabili 2024 disciplina anche le modalità di presentazione della domanda. A gestire le richieste sarà Invitalia che aprirà la piattaforma sul proprio portale a partire dalle ore 12 di giovedì 27 giugno 2024.
Domanda contributi a fondo perduto Invitalia dal 27 giugno 2024
Con l’apertura dello sportello si potrà procedere a trasmettere nuove istanze di Contratti di sviluppo; oppure, riprendere il corso di domande di Contratti di sviluppo già presentate prima della data di apertura della piattaforma telematica di Invitalia del 27 giugno 2024, per le quali l’iter di approvazione sia stato sospeso per l’esaurimento delle risorse.
Ai fini dell’accettazione del progetto presentato dalle imprese, è necessario tener presente dei principi Dnsh che escludono, dall’ammissibilità dei costi, progetti connessi ai combustibili fossili e attività e attivi nell’ambito del sistema di scambio delle quote di emissione dell’Unione europea.
I finanziamenti andranno, pertanto, alla produzione di componenti chiave, a macchinari e attrezzature utili per agevolare la transizione green (batterie; pannelli solari; turbine eoliche; pompe di calore; elettrolizzatori; dispositivi per la cattura e lo stoccaggio del carbonio).
A tal proposito, per l’ammissibilità del progetto occorre prestare estrema attenzione alla cosiddetta “catena del valore“. L’impresa, cioè, dovrà dimostrare che la metà del fatturato verrà realizzato con aziende (fornitori) che producono questi dispositivi. Si richiede alle imprese, inoltre, di recuperare le materie prime critiche per la produzione dei dispositivi.