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Donald Trump Bitcoin criptovalute

DJT, bastano le voci di un collegamento con Trump per far salire il suo prezzo alle stelle

Ormai le meme coin dedicate a Donald Trump rappresentano una vera e propria tendenza da tenere in conto, da parte dei trader. Lo dimostra lo strano caso di DJT, un token lanciato da circa un mese il quale, nel corso delle ultime ore, è letteralmente salito alle stelle.

A renderlo strano il fatto che a sospingerlo sono le indiscrezioni relative al prossimo debutto di una meme coin collegata direttamente al miliardario, di nuovo in corsa per la Casa Bianca, per conto dei repubblicani.

DJT: cosa sta accadendo?

La curiosa vicenda di DJT è stata originata dalle voci, al momento infondate, che Donald Trump sarebbe ormai sul punto di lanciare una meme coin recante il suo nome. Occorre sottolineare al riguardo che, se il tycoon ha dato vita ad una vera e propria sarabanda di dichiarazioni e iniziative pro-crypto, al tempo stesso non sembra assolutamente intenzionato a lanciare un token ufficiale collegato alla sua campagna.

A sostenere la tesi, aggiungendo che alla guida del progetto ci sarebbe Barron, il figlio diciottenne di Trump, è stato in particolare un account di X, The Pyrate Wires. Una affermazione la quale, però, è stata immediatamente etichettata da una nota della comunità che ne dichiarava l’inattendibilità. La nota, però, a rafforzare le indiscrezioni, è successivamente scomparsa, senza alcuna spiegazione.

La questione è stata poi affrontata da Mike Solana, CMO della società di venture capital Founders Fund e redattore capo della pubblicazione. È stato proprio lui a chiarire di non aver parlato direttamente con il candidato repubblicano. Aggiungendo che stava soltanto riportando i rumors i quali girano ormai da giorni, sulla faccenda.

DJT in fase di decollo: o no?

L’alternarsi dei tweet ha tuttavia scatenato una vera e propria frenesia intorno a un token lanciato sulla blockchain di Solana, DJT. Proprio questa meme coin è stata individuata come la moneta ufficiale lanciata dall’entourage di Trump. A favorire l’associazione il simbolo recante il nome del candidato repubblicano, che da quel momento è letteralmente decollato.

Stando ai dati di GeckoTerminal , il token è stato lanciato il 21 aprile, registrando un picco di scambi il primo di giugno. In 24 ore ha collezionato oltre 129 milioni di dollari di volume di scambi, in circa 26mila transazioni.

Nello stesso arco temporale, il suo prezzo, è spesso raddoppiato da un minuto all’altro. Sino a conseguire un picco di 0,37 dollari. La sua capitalizzazione è quindi arrivata a 155 milioni di dollari, prima di crollare. Un comportamento tale da far capire i pericoli collegati alle meme coin, ma anche le opportunità di grandi guadagni ad esse collegati.

Opportunità che sono del resto state individuate dai fondi speculativi. Lo ha riferito un recente rapporto di Pantera Capital, segnalando proprio i micro prezzi come base di questo gradimento. Un gradimento che è del resto sempre più diffuso

I meme coin politici sono sulla cresta dell’onda

In questo contesto occorre segnalare come la PoliFi, ovvero la nicchia di mercato che propone token dedicati alla politica, sia sulla cresta dell’onda. A segnalarlo la continua creazione di meme coin dedicate non solo a Trump, ma anche a Joe Biden e altre personalità di rilievo.

A partire da quel Gary Gensler diventato una vera e propria bestia nera per la criptosfera. Proprio al numero uno della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, è stata dedicata Gensler Devil, meme coin non propriamente elogiativa nei suoi confronti. Un tributo del tutto logico, considerata l’attenzione mediatica intorno alla sua figura.

Una tendenza la quale, con ogni probabilità, è destinata a proseguire nel corso dei prossimi anni. Facilitata anche dalla presenza di strumenti in grado di facilitare enormemente il varo di nuovi progetti scherzosi, ma sempre più popolari tra i trader.

Criptovalute, DJT


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Dario Marchetti

Sono laureato in Lettere e Filosofia con una tesi sul confine orientale d'Italia alla fine della Prima Guerra Mondiale. Scrivo per il web dal 2010, sui più svariati settori, tra cui tecnologia, criptovalute, motori ed economia.

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