L’emergenza sanitaria ha visto una diminuzione, ma il Covid continua a persistere e a evolversi. Recentemente, una nuova variante denominata KP.3 è emersa e sta diffondendosi rapidamente.

Covid, la variante Kp3 avanza

Negli Stati Uniti, è stata identificata come la variante predominante secondo i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Gli esperti stanno ora monitorando da vicino un suo sottotipo, KP.3.1.1, che potrebbe essere altrettanto veloce nella sua diffusione, anche a livello internazionale, compreso il possibile arrivo in Italia, come suggerito da alcuni analisti.

Attualmente, la banca dati internazionale delle sequenze virali, Gisaid, mostra principalmente sequenze di KP.3.1.1 provenienti da Spagna, Stati Uniti, Canada e altri paesi. Nonostante alcuni casi sospetti, non ci sono ancora sequenze confermate dall’Italia, sebbene sia possibile che la variante sia già presente ma non ancora rilevata nei monitoraggi locali.

Sintomi

I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) evidenziano che i sintomi del Covid-19 possono variare notevolmente da persona a persona, a seconda della variante coinvolta. Tra i sintomi comuni segnalati vi sono:

  • febbre,
  • brividi,
  • tosse,
  • difficoltà respiratorie,
  • dolori muscolari,
  • mal di testa,
  • perdita o alterazione del gusto e dell’olfatto,
  • rinorrea,
  • problemi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea.

Nonostante la diffusione della variante KP.3, gli esperti attualmente non prevedono un impatto significativo sul numero di casi e sulla gravità della malattia. Il professor William Schaffner dell’Università Vanderbilt ha dichiarato a USA Today che è improbabile osservare “sintomi distintivi” dalle nuove varianti FLiRT.

Vaccino

L’attenzione è ora rivolta alla produzione di un nuovo vaccino mirato alla variante KP.2, attualmente predominante negli USA, secondo una nuova direttiva della Food and Drug Administration (FDA). Pfizer e Moderna sono incaricati di sviluppare questa nuova formulazione, mentre l’effettiva disponibilità da parte di Novavax, che utilizza una tecnologia di produzione diversa, è ancora incerta.