Fumata nera ieri sera – 17 giugno 2024 – al tavolo dei 27 a Bruxelles, rinviato l’accordo sulle nomine ai vertici delle tre principali istituzioni europee. La cena informale al Palazzo d’Europa si è conclusa con un nulla di fatto e i leader dei paesi dell’Ue si sono dati formalmente appuntamento tra dieci giorni, al Consiglio Europeo del 27 e 28 giugno per tentare nuovamente un accordo.

I nomi sul tavolo restano quelli: riconferma di Ursula von der Leyen (Ppe) alla presidenza della Commissione Ue, Antonio Costa (Pse) al Consiglio europeo e Kaja Kallas (Liberali) come Alto Rappresentante dell’Ue per la politica estera.

La cena di ieri sera, però, ha solo confermato una situazione di stallo nelle trattative che era già emersa nel pomeriggio durante il vertice a tre tra i negoziatori di PPE, PSE e Liberali. Tavolo dal quale è stata esclusa la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, presidente dei conservatori dell’Ecr, un chiaro segnale della volontà dei tre partiti di centrosinistra di tenere i conservatori fuori dai giochi per la composizione della maggioranza.

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Stomaco pieno e mani vuote, per i leader europei che ieri sera hanno lasciato il tavolo delle trattative a cena conclusa senza un accordo per le nomine dei vertici Ue. La riconferma di Ursula von der Leyen sembrerebbe essere stata solo rinviata, ma non i bilico, come quasi certo sarebbe, anche l’accordo intorno ai nomi di Antonio Costa per il Consiglio europeo e Kaja Kallas come Alto rappresentante Ue.

Una poltrona a testa e tutti contenti? No, perché ha scontentare gli alleati ci ha pensato la richiesta dei negoziatori del Ppe, Donald Task e Kyriakos Mitsotakis di un avvicendamento alla presidenza del Consiglio europeo dopo i primi due anni e mezzo, con il passaggio di testimone tra Pse e Ppe. Condizioni inaccettabili per gli altri, ovvero i Socialisti rappresentati da Pedro Sanchez e Olaf Scholtz e per Emmanuel Macron e Mark Rutte, ‘negoziatori’ dei Liberali.

“Non c’è ancora un accordo a questo punto ma sono stati fatti passi nella giusta direzione. L’obiettivo dell’incontro non era decidere. Per quello abbiamo il Consiglio formale della prossima settimana e il nostro compito è decidere entro giugno”,

ha smorzato i toni il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel

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Una cosa è certa, i leader europei pensano di avere una maggioranza anche senza i Conservatori di Giorgia Meloni che non ha apprezzato di essere stata esclusa dal vertice esclusivo dei tre Ppe-Pse-Lib. La Presidente del Consiglio ha chiarito che i Conservatori non accetteranno ‘accordi pre-confezionati’ e ha frenato sul sostegno a Ursula von der Leyen.

Giorgia Meloni che guarda con preoccupazione anche a destra sarebbero in corso le trattative per la nascita di un nuovo gruppo di ultra-destra promosso da Marine Le Pen al quale aderire Victor Orban e l’ex primo ministro Polacco, Mateusz Morawiecki che avrebbe intenzione di lasciare Ecr. Prima della cena la premier italiana ha avuto un bilaterale con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.

A Bruxelles anche il vicepremier italiano Antonio Tajani, vicepresidente del Ppe che ha incontrato la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola e il primo ministro polacco Donald Tusk.
Il ministro Tajani ha anche confermato alla presidente della Commissione europea Ursula Van del Leyen la richiesta per l’Italia di un incarico di commissario di peso, che rivesta anche l’incarico di vice-presidente della Commissione.