Sono state oltre 15mila le persone che venerdì scorso si sono radunare sotto alla Curca Nord dello Stadio Flaminio, per protestare contro la gestione del presidente Lotito. Un popolo riunito, che in modo completamente pacifico ha deciso di far sentire la propria voce contro la società. In 20 anni di presidenza, Lotito, secondo la tifoseria, non ha mai voluto fare il definitivo salto di qualità e ora non consente più al popolo laziale di sognare. Dopo l’addio di Sarri e il passo indietro di Tudor, il club ha deciso di puntare su Baroni, considerato da tutti un importante ridimensionamento rispetto al passato. Ora la palla passa alla società, che dovrà provare a rispondere con il mercato e i risultati. Per commentare la contestazione di casa Lazio, Gigi Corino, ex calciatore biancoceleste, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Contestazione Lazio, Corino a Tag24
In casa Lazio sono giorni complicati. Il club ha scelto Baroni per aprire un nuovo ciclo, ma per la tifoseria è un ridimensionamento inacectabile. In pochi mesi si è dimesso Sarri, poi Tudor, e non è andata meglio sul mercato. Un anno fa i biancocelesti perdevano Milinkovic, e 365 giorni dopo dicono totalmente addio alla qualità, lasciando partire anche a Felipe Anderson e Luis Alberto. Stanco di questa gestione, il popolo laziale venerdì scorso si è ritrovato sotto al Flaminio, per poi dirigersi con un corteo fino a Ponte Milvio. Oltre 15mila persone hanno deciso di manifestare il proprio dissenso, in maniera pacifica, ma al tempo stesso rumorosa. Come risponderà adesso il club? Lotito e Fabiani stanno pensando al mercato, ma per ricucire lo strappo servirà qualcosa di forte. Per commentare la contestazione di casa Lazio, Gigi Corino, ex calciatore biancoceleste, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Contestazione pesante quella che è andata in scena venerdì scorso contro la società. Che ne pensi e soprattutto come deve fare il club per risanare uno strappo così netto?
“E’ stata una manifestazione in cui i tifosi laziali si sono comportati in maniera corretta e hanno dimostrato la loro forza con la le presenze. C’erano oltre 15mila persone e ci hanno messo tutto il bene che vogliono alla Lazio. È ovvio che si tratta di una manifestazione di protesta per questi vent’anni di nulla. La Lazio ha sempre avuto alti e bassi, ma prima o poi si torna al punto di partenza senza mai fare un vero passo in avanti. Anzi, ho la sensazione che si faccia sempre un passo avanti e poi due indietro”.
La scelta che ha portato a Baroni, viene valutata come un grosso ridimensionamento rispetto al passato?
“A questo punto mi viene solo da pensare che Sarri sia stato preso, solo per dare una risposta e ribattere a Mourinho, che nel frattempo era stato ufficializzato alla Roma. Probabilmente non ci ha mai creduto neanche Lotito. Anche perché altrimenti una volta che arrivi secondo, vai in Champions e hai la possibilità di confermarti e rinforzare la squadra, perché invece non fai nulla? Nel corso della scorsa estate sul mercato è stato fatto troppo poco”.
Ora si fanno tanti nomi di mercato, ad esempio si parla di Noslin e Tchouna. Anche questo è un ridimensionamento?
“Credo che arrivati a questo punto la società dovrebbe fare chiarezza. Al di là dei giocatori che arrivano, l’importante è avere un progetto e un programma. Invece in questi anni la Lazio ha dimostrato solo improvvisazione. I tifosi vorrebbero ripartire con un piano chiaro, un obiettivo da raggiungere nell’arco di quattro o cinque anni, invece sembra che si viva alla giornata e in una società di calcio questo non te lo puoi permettere”.
Cosa ne pensi di Baroni, scelto come allenatore?
“Credo che Baroni sia un buon allenatore, che ha già fatto esperienza e adesso ha la fortuna di trovarsi in una situazione del genere. Negli ultimi anni ha dimostrato di saper fare un ottimo lavoro, ma ovviamente con squadre diverse e che lottavano per obiettivi completamente differenti da quelli della Lazio. Dobbiamo pazientare e vedere, ma lui c’entra poco in questa situazione. I tifosi non ce l’hanno certo con Baroni, che avrà l’occasione della vita e cercherà di sfruttarla al massimo”.
Si parla della possibile cessione di Castellanos. Tu preferiresti trattenerlo o ci rinunceresti per puntare su un attaccante diverso?
“Per quello che ha dimostrato, credo che di Castellanos si può fare serenamente a me. Il dubbio però è quello di vedere sempre su chi andrà la Lazio, sul mercato. I tifosi si aspettano sempre nomi importanti e io mi auguro di poter rivedere il Ciro di due anni fa. Quest’anno è stato spesso in una condizione precaria e non è riuscito a rendere al massimo, anche se poi non possiamo sempre aspettarci che sia lui a fare 30 gol. Qualcosa di sostanzioso lì davanti serve e mi aspetto che la società voglia muoversi”.