Legionella, scatta di nuovo l’allarme in Italia dopo il caso di un uomo di Pistoia, morto dopo aver contratto l’infezione durante una vacanza. la probabilità di contagio aumenta soprattutto in estate e nelle strutture recettive per vari motivi, per evitare rischi vediamo a cosa fare attenzione per proteggersi al meglio dalle gravi conseguenze di questo pericoloso batterio.


Legionella, perchè il rischio aumenta d’estate?

La Legionella è un batterio che provoca una infezione chiamata legionellosi e colpisce il sistema respiratorio causando gravi complicanze polmonari. Il tasso di mortalità della popolazione è ancora elevato. Si tratta infatti del 10/15% ogni anni di persone che una volta contagiate purtroppo manifestano i sintomi e un peggioramento fino al decesso.

Può però in alcuni casi anche avere un decorso benigno provocando solamente una forma influenzale. Il batterio si diffonde per via respiratoria, quindi tramite inalazione di piccole goccioline infette. L’ambiente ideale per la proliferazione della Legionella è quello degli ambienti caldo umidi, specialmente sedimenti e acque di ristagno a temperature superiori ai 25 gradi.

Per questo motivo colpisce particolarmente in estate, quando il caldo favorisce una maggiore crescita batterica all’interno delle tubature e non solo. Anche in ambienti come piscine, strutture ricettive, con condizionatori e sistemi centralizzati di climatizzazione e distribuzione di acqua calda tipici degli hotel


A cosa fare attenzione

Il batterio della Legionella non può essere completamente eliminato dalle acque a rischio, tuttavia ci sono molti metodi efficaci di prevenzione e controllo. Un primo passo importante va fatto dalle strutture stesse che devono per legge effettuare periodiche bonifiche e disinfezioni degli impianti proprio per evitare qualsiasi probabilità di infezione. La Legionella smette di riprodursi nel momento in cui l’acqua raggiunge i 50 gradi, alla temperatura di 70 gradi muore.

Bisogna quindi prestare attenzione soprattutto quando si entra in una struttura turistica, sia alle condizioni degli impianti sia adeguata. Se possibile controllare che l’hotel o l’appartamento ad uso turistico abbiano le certificazioni richieste della periodica manutenzione dei tubi, delle caldaie e dei boiler. Lo stesso discorso andrà applicato ai centri benessere, spa, strutture termali e piscine.

Il contagio avviene per inalazione, non bevendo acqua contaminata e non si trasmette da persona a persona. Quindi verificare bene anche i tempi di esposizione alle particelle di vapore. 


Come proteggersi in vacanza

Purtroppo non esiste una regola per essere certi di non esporsi al rischio di Legionella, specialmente quando si è in vacanza. Le strutture con più probabilità della presenza dei batteri so no soprattutto quelle che non sono state adeguatamente controllate, con impianti vecchi e che sono rimaste chiuse per molto tempo. Ad esempio per i mesi invernali prima della riapertura senza aver effettuato disinfezioni.

Accorgimenti che possono essere messi in pratica più facilmente nella casa al mare o in montagna. Nella quale alla prima occasione occorrerà svolgere la periodica routine per abbassare la probabilità di infezioni

  • Pulire filtri dei condizionatori e deumidificatori
  • Decalcificare e disinfettare i soffioni della doccia e i rubinetti
  • Sostituire frequentemente guarnizioni e riparare rotture degli impianti
  • Pulire tutti i serbatoi dove c’è ristagno.

Un altro consiglio, valido per tutti è quello di scaldare l’acqua del boiler facendola arrivare ad una temperatura maggiore di 60 gradi e poi lasciare scorrere l’acqua da tutti i rubinetti per qualche minuto. In questo modo si riduce il rischio di esposizione ai vapori infetti.   


Conseguenze dell’infezione da Legionella

La Legionella può infettare l’organismo a prescindere dalle condizioni di salute iniziali. Ovviamente però sarà più aggressiva nei soggetti anziani, immunodepressi e fragili. Può inoltre avere conseguenze più gravi sull’apparato respiratorio di persone che fumano e che soffrono già di patologie respiratorie. I sintomi si manifestano da due a dieci giorni dopo il contagio ed includono segni tipici delle influenze stagionali: 

  • Febbre
  • Mal di testa
  • Dolori muscolari 
  • Mal di gola 
  • Tosse. 

La terapia prevede specifici antibiotici in grado di arrestare il decorso della malattie e prevenire le polmoniti, che nella maggior parte dei casi necessitano di ricovero in ospedale.