Manca poco agli esami di stato del 2024 e tutti si chiedono che ruolo avranno le IA: il supporto dell’ intelligenza artificiale è ammesso alla maturità? Ci saranno sanzioni – e nel caso di quale tipo – per gli chi dovesse essere sorpreso ad avvalersi di questo importante strumento tecnologico?
Si parla sempre più di IA e degli effetti che provoca nella vita quotidiana delle persone. Nel mondo della scuola questo strumento veniva inizialmente temuto e considerato una minaccia più che un’utilità. Le perplessità nel merito sono sempre state molte, a partire dagli insegnanti, passando per i genitori, arrivando anche alle istituzioni. Un argomento che genera scontri, ancora oggi: l’intelligenza artificiale a scuola è da vedere come un’opportunità o un pericolo?
Tag24 ha deciso di approfondire questi temi e capire quale sia il rapporto tra gli studenti e l’IA, il pensiero dei professori sull’utilizzo di questa tecnologia e quello dei genitori. Per un focus sulla scuola, Tag24 ha intervistato il professor Pio Sangiovanni, presidente dell’AND, Associazione Nazionale Docenti.
Intelligenza Artificiale all’esame di maturità 2024: pro e contro secondo il presidente dell’AND
D: Qual è la posizione dei professori rispetto all’uso dell’intelligenza artificiale a scuola?
R: Ci sono diverse posizioni in merito all’uso dell’Intelligenza Artificiale a scuola. Una parte dei docenti manifesta un chiaro ostracismo nei confronti di questa nuova opportunità. C’è chi vede questa metodologia come un pericolo che mette a rischio la stessa capacità dello studente di approfondire e di migliorare le sue competenze, soprattutto in termini di apprendimento.
L’IA viene considerata come qualcosa che sostituisce in tutto l’attività dello studente. I ragazzi alla fine ne uscirebbero impoveriti, soprattutto la qualità della loro cultura. In tal senso l’IA è vista in modo negativo, si vorrebbe abolire questa risorsa. Io personalmente ritengo che sia una causa persa, perché il processo di evoluzione che si è innescato è irreversibile.
D: Ci sono insegnanti che si schierano a favore dell’utilizzo dell’IA?
R: Oltre alla “fazione” dei professori che vedono nell’uso dell’IA a scuola un pericolo, ci sono tantissimi docenti che invece la reputano una grande risorsa, che offre la possibilità di migliorare sia la qualità dell’insegnamento che quella dell’apprendimento, dell’organizzazione delle attività e della qualità dei contenuti scolastici.
Alla base di tutto dovrebbe comunque esserci la mediazione dell’intelligenza umana. L’IA più che un’intelligenza, per me rappresenta una “diligenza”, cioè uno strumento ottimo per effettuare ricerche, in grado di trovare tutti i contenuti ed i materiali possibili ed immaginabili, ma che a volte sbaglia. Proprio per questo motivo, proprio perché non è uno strumento infallibile, c’è bisogno dell’intervento dell’intelligenza umana, che invece media e va a verificare la presenza di eventuali errori.
Si può usare l’Intelligenza Artificiale all’esame di maturità 2024?
D: Sarà consentito usare l’IA all’esame di maturità? In caso di divieto quali saranno le conseguenze per gli alunni che verranno sorpresi ad utilizzarla?
R: All’esame di maturità non è previsto l’uso dei cellulari, ancor meno quello dell’IA. C’è già una norma che disciplina questo divieto, ormai consolidata nel tempo. E’ lo stesso Ministero dell’Istruzione che prevede un elenco di tutti quegli strumenti tecnologici che non si possono usare all’esame.
Il divieto sussiste in ogni scuola e il Ministero ha già provveduto a far girare un’apposita circolare negli istituti, a tutti i presidenti di seggio e ai dirigenti scolastici. E’ vietato l’uso di cellulari e di strumenti tecnologici, anche delle calcolatrici; ad esempio per le seconde prove sono indicati i tipi di calcolatrici consentite all’esame. Le sanzioni previste sono l’allontanamento dalla sede d’esame. La norma da questo punto di vista è estremamente chiara ed inequivocabile. La violazione della legge non può essere giustificata in alcun modo. L’uso dell’IA per svolgere i compiti delle prove di esame è severamente proibito.
D: Niente temi con l’Intelligenza Artificiale quindi? C’è il rischio che i ragazzi non sappiano più scrivere? I professori si accorgono se uno studente usa l’IA?
R: A volte la tecnologia può essere d’aiuto agli studenti. Il problema però è che dietro l’uso dell’IA si nasconde un grande rischio. Un tema, un esercizio, soprattutto se necessitano di una risposta aperta, se realizzati con l’intelligenza artificiale, sono subito “smascherati” dai professori.
Gli insegnanti ovviamente lo capiscono perché conoscono i propri studenti, le loro modalità di apprendimento, di resa e di svolgimento dei compiti. E il trucco si nota anche da alcune espressioni o magari da certi errori commessi dall’IA stessa. A volte sono il frutto di una errata interpretazione da parte dell’intelligenza artificiale di una tematica.
Per esempio, io tempo fa in un post di un’amministrazione pubblica, ho notato un manifesto che annunciava una gara sportiva che avrebbe dovuto svolgersi lungo le rive del fiume Argentino, nel comune di Orsomarso, in provincia di Cosenza. L’intelligenza artificiale ha creato l’immagine rappresentativa di questo evento, inserendo però tutti gli atleti con le magliette della nazionale argentina. In questo senso l’intelligenza artificiale, non conosceva il fiume ed è stata tratta in inganno dal nome.
Intelligenza Artificiale a scuola, cosa ne pensano i genitori?
D: Cosa pensano i genitori dell’uso dell’intelligenza artificiale da parte dei figli a scuola per fare i compiti? Quali sono le opinioni?
R: Non sono molto ottimista riguardo quest’argomento. Nel senso che i genitori hanno tante cose a cui badare, perdono di vista quello che succede nel web in generale. Poi ci sono tante distinzioni da fare ovviamente. Non tutti sono sbadati o ignorano quel che succede. Alcuni non conoscono le modalità e le potenzialità dell’IA, tanto meno i pericoli insiti in questo strumento.
C’è bisogno di una maggiore consapevolezza sull’IA, da parte dei genitori, così da facilitare la comprensione da parte de bambini e dei ragazzi. Perché si inizia proprio dai piccoli delle scuole d’infanzia, fino ad arrivare agli studenti più grandi. I ragazzi hanno sicuramente più dimestichezza con la tecnologia, sono più pratici, anche grazie al fatto che riescono ad acquisire maggiori competenze nella gestione dello strumento. Anche i genitori hanno bisogni di una formazione su questo.
Quello che non bisogna mai tralasciare o abbandonare, a proposito di insegnamento ai ragazzi a scuola, è l’uso dell’intelligenza critica, il pensiero critico, di cui non si può assolutamente fare a meno. Se si rinuncia al pensiero critico siamo nei guai.