Le elezioni anticipate in Francia del 30 giugno e del 7 luglio 2024 indette dal presidente della Repubblica Macron sono vicine. L’Europa resta col fiato sospeso in attesa dell’esito del prossimo mese che potrebbe premiare il partito di estrema destra Rassemblement National. Il giornalista e ricercatore indipendente Giacomo Marchetti, co-autore del libro ‘La Francia tra Macron e Mélenchon. La sfida di France Insoumise‘, spiega a Tag24 quali potrebbero essere i futuri scenari e il motivo di un cambio rotta così netto da parte dell’elettorato francese.
Le elezioni anticipate in Francia e il destino di Macron
Pensioni e guerra. Ecco quali sono i motivi per cui i francesi hanno ‘sfiduciato‘ Macron e il suo partito Renaissance alle elezioni europee: il movimento di ispirazione liberale capace di trasformare la politica d’Oltralpe ha registrato solo il 15% alle urne lo scorso 8 e 9 giugno. Successo – non troppo inaspettato – per Rassemblement National, il partito di estrema destra di Le Pen, che invece ha registrato il 31%.
Il risultato delle ultime elezioni è stato visto come ‘punitivo’ per Macron? Come mai è venuta a mancare la fiducia verso il presidente ed il suo partito?
I motivi possono essere sintetizzati così: politiche sociali e invio di truppe in Ucraina. La riforma per le pensioni ha portato a grandi mobilitazioni in Francia e non sono piaciute le manovre che hanno accelerato le privatizzazioni ed hanno colpito il pubblico.
“La questione ucraina anche ha giocato la sua parte. Macron era diventato assieme ai Paesi Baltici il più convinto sull’invio di truppe nell’Est Europa e per intraprendere un’azione forte, lo aveva auspicato dopo le celebrazioni per D-Day all’Assemblea Nazionale annunciando accordi per il potenziamento dell’apparato militare”.
“Questa narrazione non ha sicuramente aiutato in vista delle elezioni europee. Lo scioglimento dell’Assemblea è stata una mossa utile a silenziare qualsiasi tipo di critica”.
Cosa dovrà fare ora la sinistra unite contro le Pen per scongiurare una sua vittoria nelle elezioni?
“Tutto è possibile in Francia. La sinistra dopo la Nupes ha trovato un accordo per un candidato unico nelle circoscrizioni mettendo a tacere tutte le voci che pensavano che non ci sarebbero più state possibilità di essere uniti.”
Quali rischi ci sono se vince Le Pen? Si andrà alla riforma costituzionale?
“Il presidenzialismo francese dà notevoli poteri al presidente e spesso è capitato che ci sono stati presidenti e governi di orientamenti politici diversi. Se Front National andasse al governo dovrà tenere conto anche delle altre famiglie politiche, l’estrema destra non governerà la Francia: ci sarà un regime di ‘cohabitation’, la composizione del governo e l’Unione Europea avranno un ruolo importante”.
Come commenti le recenti manifestazioni?
“La Francia in questo momento è spaccata. Lo si è capito già la sera quando Macron ha sciolto l’Assemblea Nazionale e le manifestazioni sono la prova che c’è una parte del Paese che teme Rn. Quello che vediamo è che la Francia è polarizzata e Macron rischia di fare il vaso di coccio tra quelli di ferro.”
C’è la possibilità che nasca un nuovo movimento da queste manifestazioni?
“Le manifestazioni sono contro l’estrema destra ed a favore del Fronte Popolare. L’obiettivo politico è chiaro: evitare che Rn salga, bisogna tenere conto che dentro i contenuti del Fronte Popolare ci sono le richieste storiche di diversi movimenti da quelle contro gli abusi della polizia fino al movimento ecologista e alla questione palestinese. Il programma del FP è qualcosa di già visto in Francia“.