Regime Forfettario: come verificare i requisiti necessari per rientrare in questo regime fiscale? Ecco cosa devono sapere le Partite Iva che vogliono aderire a questo regime fiscale vantaggioso.

Il Regime Forfettario è un regime fiscale conveniente dedicato a tutti i titolari di Partita IVA, che intendono fruire di semplificazioni di agevolazioni previste dalla normativa vigente. Per poter aderire al forfettario è necessario controllare attentamente il rispetto dei limiti previsti dalla normativa vigente. Ogni potenziale aderente al Regime Forfettario deve espletare una check list riguardante il limite massimo di spesa, i ricavi ottenuti e il limite massimo del reddito da lavoro. Il titolare della Partiva Iva Forfettaria deve prestare attenzione alle cause ostative, che comportano la fuoriuscita da questo regime fiscale conveniente.

Regime Forfettario: come verificare i requisiti?

Per poter aderire al Regime Forfettario è necessario verificare il possesso di determinati requisiti. Questo regime fiscale è un regime di tassazione sostitutivo dell’Irpef. Questo regime è dedicato ai titolari di Partita IVA che possono beneficiare della tassazione agevolata al 5% o al 15%. La tassazione al 5 percento è dedicata alle start up. Non possono beneficiare della tassazione le associazioni professionali e le società di capitali e di persone. I Forfettari devono verificare i ricavi ed i compensi ottenuti nel corso dell’anno di rifermento: per accedere al forfettario nel 2024 si prendono in considerazione quelli dell’anno 2023.

L’ammontare totale dei compensi e dei ricavi conseguiti o percepiti nel corso dell’anno non deve eccedere gli 85mila euro. Ai fini del computo è necessario considerare tutte le attività svolte (codici Ateco differenti). Nel periodo di imposta 2024 si possono presentare tre differenti situazioni rispetto al rispetto del limite dei ricavi:

  • il contribuente rimane nel forfettario nel caso di ricavi compresi tra 0 e 85mila euro,
  • il titolare di P. Iva esce dal Forfettario dal 2025 nel caso in cui i ricavi eccedano gli 85mila euro ma non eccedano i 100mila euro,
  • il titolare di Partita Iva esce dal Forfettario dall’anno 2024 nel caso in cui i ricavi eccedano i 100 mila euro.

Altro aspetto da verificare attentamente è il rispetto della soglia della spesa per il lavoro dipendente, accessorio, per le somme erogate sotto forma di utili, per i compensi ai collaboratori a progetto e per le somme corrisposte per le prestazioni rese dall’imprenditore. L’ammontare di queste spese non deve eccedere i 20mila euro al lordo.

Regime Forfettario: cause di esclusione

Nell’attività di controllo dei requisiti necessari per aderire al Regime Forfettario è necessario tenere conto anche delle cause di esclusione. Non possono accedere al forfettario coloro che si avvalgono di regimi speciali ai fini IVA. Tali regimi concernono coloro che operano nei seguenti comparti: agricoltura, pesca, commercio dei fiammiferi, tabacchi e vendita di sale, editoria, giochi ed intrattenimento, agriturismo, agenzie viaggi e turismo, rivendita di beni usati e vendite a domicilio. Sono esclusi dal forfettario i non residenti.

Non possono beneficiare del forfettario tutti coloro che espletano operazioni di cessione di fabbricati, di mezzi di trasporto nuovi e di terreni edificabili. Non possono aderire al forfettario anche tutti coloro che sono titolari di attività imprenditoriali e partecipano in contemporanea a società di persone, imprese familiari e associazioni professionali.

Non possono aderire al forfettario i soggetti che non sono in possesso dei requisiti relativi ai limiti di ricavi, reddito e spese sostenute. Infine, non possono aderire al forfettario le persone fisiche che espletano attività nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti nei due precedenti periodi di imposta.

Regime Forfettario: conclusioni

Una volta verificati i requisiti di accesso e le cause ostative è possibile aderire al regime forfettario, che consente di beneficiare di semplificazioni e di fruire di agevolazioni fiscali e contabili. Il buon consiglio è quello di affidarsi ad un Commercialista o ad un intermediario abilitato esperto di diritto fiscale.