Che fine ha fatto il leader di Italia viva? È dal 13 giugno che si sono perse le tracce di Matteo Renzi, completamente sparito dai social. La piazza virtuale che lo ha sempre visto come uno dei protagonisti indiscussi, essendo stato tra i primi nella scena politica italiana a coglierne il valore assoluto nella costruzione di un nuovo rapporto con gli elettori, è rimasta ora orfana della sua presenza.
Renzi sparito dai social, assenza dovuta al flop delle Europee?
Insomma Matteo, batti un colpo!
Negli ultimi tempi, infatti, sostenitori e avversari dell’ex sindaco di Firenze si trovano di fronte a uno scenario inedito. Un’assenza e un mutismo singolari per un leader politico solito a un’esuberanza comunicativa che sconfina nella bulimia. Unica eccezione, un post di commiato pubblicato oggi, 17 giugno 2024, in memoria del presidente di Fincantieri Claudio Graziano.
Ricordo il generale Claudio Graziano, la sua professionalità, il suo attaccamento alle Istituzioni, il suo amore per la famiglia. Mi mancheranno le battute calcistiche del suo vecchio cuore granata. Sono certo che i suoi alpini gli dedicheranno uno struggente Signore delle Cime.…
— Matteo Renzi (@matteorenzi) June 17, 2024
Prima della ‘sparizione’, infatti, Renzi aveva mantenuto una presenza costante e quasi ‘martellante’ sui social network. X (ex Twitter) in particolare, dove interveniva con minimo due tweet al giorno (ma con frequenti punte di quattro se non addirittura cinque).
Quasi un ‘bombardamento’, che trova la propria giustificazione nella campagna elettorale per le Elezioni europee, ma non solo. Nei post si trovano, infatti, contenuti legati alla tornata elettorale – tra comizi, presentazioni di candidati, interviste televisive, spot – ma anche di carattere più personale, come quello per i 18 anni di sua figlia Ester. Un rimpallo continuo di pubblico e privato con lo scopo dichiarato di avvicinare gli elettori, creando con loro un legame affettivo oltre che di idee e ragioni politiche.
E proprio l’esito decisamente negativo delle Europee per Italia viva potrebbe essere all’origine del silenzio social di Renzi. Dopo un tweet di ringraziamento – per i volontari, gli elettori e gli alleati – postato il 10 giugno, all’indomani delle elezioni, c’è poco o nulla. Giusto due post della sua ‘Enews’ dedicati al futuro del Terzo Polo. Futuro, peraltro, sempre più nebuloso, tra ipotesi di dimissioni per lui e Calenda e candidature per future leadership naufragate, come quella di Rutelli.
L’ultimo post del 13 giugno sul referendum per il Jobs Act
Gli ultimi tweet risalgono al 13 giugno e sono dedicati, nell’ordine:
- al sostegno alla presidenza italiana del G7 in Puglia;
Vedo un pezzo della CNN contro la Puglia. Basta con gli stereotipi usurati sul nostro Mezzogiorno. Che è bellissimo. E ha potenzialità di crescita pazzesche. In bocca al lupo alla presidenza italiana per il G7. Noi difendiamo sempre le nostre Istituzioni. Poi votiamo in Aula…
— Matteo Renzi (@matteorenzi) June 13, 2024
- all’aggressione “vergognosa” avvenuta alla Camera dei Deputati ai danni del deputato del Movimento 5 Stelle Leonardo Donno;
Trovo vergognoso ciò che è accaduto ieri alla Camera con l’aggressione di un deputato della maggioranza ai danni di un deputato dell’opposizione, grillino. Per un basilare principio di decenza spero che il responsabile o i responsabili siano puniti con una lunga sospensione…
— Matteo Renzi (@matteorenzi) June 13, 2024
- al referendum per il Jobs Act promosso dalla Cgil, in cui lancia una nuova sfida al Partito democratico
La CGIL ha raggiunto il mezzo milione di firme necessarie a svolgere i referendum contro il JobsAct. Si terranno dunque nella primavera del 2025. Bene, no? Gli italiani potranno scegliere. E vedremo chi sta con i riformisti e chi no. Perché oggi tutti applaudono il PD per il 24%…
— Matteo Renzi (@matteorenzi) June 13, 2024
Una sfida nella quale il leader di Italia viva intende, evidentemente, essere protagonista, essendo il Jobs Act uno dei provvedimenti di cui va più fiero, nella sua stagione alla guida del Pd.
Vedremo se almeno questo nuovo confronto con il suo passato servirà all’ex presidente del Consiglio a ridestarsi dal suo torpore social.