Il lago di Capo d’Acqua è un bacino artificiale situato, a Capestrano, in provincia dell’Aquila. Un luogo semplice, ma con una storia che risale sino all’età Normanna, testimoniata dal ritrovamento nel 1934, di alcuni importanti reperti risalenti al VI secolo a.C. (statue della Dama e del Guerriero di Capestrano). Il lago odierno nasce nel 1965, quando viene realizzata una diga sul corso del fiume Tirino, in prossimità di Caput D’aquae (Sorgente del fiume).
A Capestrano c’è da vedere il lago di Capo d’Acqua: ecco qual è la forma e lo scopo dell’opera
Il lago di Capo d’Acqua ha una forma simile a quella dei laghi di altura delle zone montuose. Lo scopo principale dell’opera ingegneristica era di costruire un sistema d’irrigazione, per alimentare una centrale elettrica. Numerose sorgenti forniscono continuamente acqua pulita e garantiscono una temperatura costante di dieci gradi. Queste caratteristiche favoriscono una presenza limitata di muschi, e di alghe, che rende l’acqua limpida. All’apparenza può sembrare un comune lago artificiale, ma ciò che nasconde nelle profondità delle acque, suscita un forte interesse per gli appassionati di esplorazione subacquea.
Il paradiso per gli amanti del sub
Esiste, infatti, una sorta di città antica eternamente addormentata nelle profondità di questo lago. Grazie all’ottima visibilità, è il paradiso per gli amanti del sub, un paradiso denominato “la Piccola Atlantide d’Abruzzo”. Quasi inevitabile è il paragone con l’isola del mito filosofico, Atlantide, che a causa di numerosi diluvi, e di terremoti, sprofonda negli abissi marini. Attraverso un’ immersione, o con apposite imbarcazioni a impatto zero, è possibile addentrarsi nei meandri di questa realtà acquatica per visitare strade, mulini e un colorificio in parte ancora visibile in superficie.
Lago sperduto, ma luogo da sogno
Impossibile non emozionarsi, trovandosi dinnanzi un mondo che, per quanto reale, pare frutto di storie fantastiche in stile “Sirenetta” della Disney. Un luogo perfettamente conservato, nonostante il terribile terremoto dell’Aquila del 2009. La curiosità è talmente elevata che, in una puntata di Freedom, il suo conduttore, Roberto Giacobbo, si è avventurato tra i vicoli sommersi di questo paesino. Una scelta azzeccata considerando che il programma ha contribuito alla diffusione della conoscenza di questo luogo sperduto tra le montagne Abruzzesi.