È stato trasferito in carcere a Santa Maria Capua Vetere Antonio Mangiacapre, l’operaio di 53 anni accusato di essere l’autore del duplice omicidio dei fratelli Marco e Claudio Marrandino, consumatosi lo scorso 15 giugno a Orta di Atella, nel Casertano. Interrogato, l’uomo avrebbe però negato ogni addebito, sostenendo di essere a sua volta una vittima.
Il presunto killer dei fratelli Marco e Claudio Marrandino, uccisi nel Casertano, si difende
A riportare la versione dei fatti del 53enne, originario di Cesa ma residente a San Cipriano d’Aversa, è il Mattino. Interrogato, l’operaio – arrestato lo scorso 15 giugno – avrebbe raccontato, in presenza del suo avvocato difensore, di essere stato vittima di una rapina da parte di un uomo armato che, con la sua auto, una Golf di colore grigio, avrebbe poi commesso il duplice omicidio.
Un accadimento che, a suo dire, gli avrebbe provocato un malore: questo il motivo per cui si sarebbe recato al pronto soccorso della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, luogo del fermo. Chi indaga non gli crede e ritiene, piuttosto, che ci sia andato alla ricerca di un alibi. Stando alla ricostruzione dei carabinieri intervenuti dopo aver sentito gli spari mentre erano in pattugliamento a Orta di Atella, sarebbe infatti scappato proprio dopo l’agguato.
Ad incastrarlo, un video che ora il sindaco Enzo Guida, sempre secondo il Mattino, avrebbe chiesto di non far circolare in segno di rispetto per le due vittime, i fratelli Marco e Claudio Marrandino, di 39 e 29 anni. Il più giovane sarebbe stato freddato a colpi di pistola all’interno della Bmw bianca sulla quale viaggiava come passeggero; il secondo all’esterno, mentre tentava di fuggire.
Sembra che fossero diretti verso casa: Marco era andato in aeroporto a prendere Claudio, che era stato via per lavoro. Era il titolare di un’azienda edile. Il maggiore, invece, era avvocato, ma aveva ricoperto anche la carica di presidente del Consiglio comunale di Cesa.
Tanti i messaggi di cordoglio per le vittime
Tutta la comunità li ricorda con affetto. E per oggi, 17 giugno, ha organizzato una veglia di preghiera. Si terrà alle ore 20 presso la parrocchia San Cesario Martire. L’obiettivo? “Consentire a tutti un’occasione di riflessione e di vicinanza alla famiglia, in un momento di così grande dolore”.
Marco lascia due bambini: Antonia, di 5 anni, e Francesco, di tre anni e mezzo. Nessuno avrebbe mai potuto immaginarlo. L’ipotesi è che il presunto killer – già sottoposto al test dello Stub – volesse vendicare il fatto che insieme al fratello il 39enne avesse preso parte a un’asta giudiziaria su un appartamento che le autorità gli avevano confiscato per debiti. Lo riporta il Giornale.
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Mentre nel Casertano gli inquirenti lavorano per fare luce sull’esatta dinamica del delitto costato la vita ai due fratelli, nel Salernitano è caccia al killer o ai killer di Mario Carotenuto, il 35enne che ieri, 16 giugno, è stato trovato morto dissanguato in strada ad Angri.
A Sinno, nel Cagliaritano, è stato invece arrestato con l’accusa di omicidio il 27enne Andrea Tidu: avrebbe accoltellato la madre Maria Dolores Cannas, di 57, al culmine di una lite scoppiata in ambito domestico mentre il padre Raffaele si trovava in un’altra stanza.
Sarebbe stato lui a dare l’allarme, dopo aver soccorso la donna: all’arrivo del 118 per lei non c’era già più niente da fare. Il ragazzo, fuggito dall’abitazione, sarebbe stato fermato poco dopo in stato confusionale.