Stadio della Roma, le polemiche non finiscono mai. Ma a fare chiarezza sulla situazione che si sta portando avanti è Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale che è intervenuto a Free Time sull’emittente Radio Roma Sound fm90 e ha cercato di chiarire alcuni punti sui quali in questi giorni ci sono tante discussioni, soprattutto da parte delle persone che vivono a Pietralata, nella zona dove dovrebbe sorgere lo stadio della Roma, con la recente sentenza del tribunale civile di Roma che tanto rumore e disordine ha creato, soprattutto sull’iter dello stadio.

E a fare chiarezza su questa situazione ha parlato Maurizio Veloccia, assessore all’urbanistica di Roma Capitale: “Stanno proseguendo le attività, non è vero che sono ferme. La Roma si è fermata un mese a seguito di un esposto dei comitati con il quale era stato chiesto un intervento di verifica su possibili nidificazioni nell’area. C’è stato un sopralluogo con la Forestale, con il dipartimento ambiente e si è verificato che in diverse aree non c’erano nidi presenti e quindi la Roma ha potuto ricominciare a fare i sondaggi geognostici. Per quanto riguarda l’ordinanza del tribunale di qualche giorno fa, le aree sono di Roma Capitale che a suo tempo le espropriò“.

Stadio Roma, l’assessore all’urbanistica Veloccia: “L’iter va avanti l’importante è che non ci siano sorprese”

Parole che non mettono dubbi su quello che si sta portando avanti e che tanto rumore sta creando sia da una parte che dall’altra: “Sulla detenzione, il tribunale ha detto che effettivamente i ricorrenti le posseggono e se a Roma Capitale non viene consentito bonariamente di poter accedere, l’amministrazione deve fare dei provvedimenti per riacquisirle e quindi noi adesso stiamo facendo dei provvedimenti di sgombero forzoso perché purtroppo il patto fatto vent’anni fa con i proprietari per una restituzione su richiesta oggi non è onorato“.

Da quel che sappiamo adesso il dipartimento patrimonio ha predisposto i provvedimenti – ha sottolineato l’assessore Veloccia -, ma non c’è un tema di proprietà, c’è un tema soltanto di possesso. Per semplificare la vicenda: è come quando uno affitta la casa a qualcun altro, ovviamente non perde la proprietà, ma non può entrarci anche se è casa sua, fino a quando non fa tutti i provvedimenti per mandare via l’affittuario. Quelle sono aree di Roma Capitale, non possono essere usucapite, chi le occupa le deve riconsegnare, ora è evidente“.

E sulla sentenza del Tribunale civile che, in un primo momento, sembrava bloccasse tutto, l’assessore Veloccia spiega: “Il Tribunale ci dice: non è che potete andare lì e riprenderle così, dovete fare i provvedimenti necessari. I provvedimenti sono stati fatti nelle forme della diffida e dell’invito alla riconsegna volontaria. Ovviamente se questa riconsegna, come si è acclarato, non si fa volontariamente, Roma Capitale dovrà evidentemente farlo attraverso uno sgombero forzoso. AS Roma su questo non ha non ha alcun tipo di ruolo, nel senso che la AS Roma deve fare i sondaggi nelle aree che gli vengono che le vengono consegnate e deve predisporre il progetto definitivo. La riconsegna delle aree a Roma Capitale è un lavoro che deve fare l’amministrazione

E’ ovvio che se Roma Capitale nei vent’anni scorsi, quando aveva preso e espropriato queste aree, avesse fatto tutto quello che era previsto e quindi avesse prese in consegna queste aree, le avesse gestite, le avesse manutenute e avesse realizzato le varie ipotesi che erano state proposte nei vari piani particolareggiati, questo problema si sarebbe risolto all’epoca”, spiega l’assessore. Insomma, da qui alle prossime settimane ci saranno ancora situazioni da verificare e da monitorare, soprattutto nella zona interessata.