Qualità e personalità, ma marcature da registrare: l’esordio di Calafiori all’Europeo. – L’Italia di Luciano Spalletti ha esordito a Euro 2024 con una vittoria sull’Albania per 2-1. Un match iniziato malissimo per gli azzurri, che hanno subito gol dopo 24″ (il più veloce della storia degli Europei) con Bajrami, ma hanno poi saputo reagire. La squadra di Luciano Spalletti ha da subito alzato il ritmo e la qualità, segnando due gol tra l’11’ e il 16′ con Bastoni prima e Barella poi. Dopo un primo tempo ad altissima intensità e qualità, nel secondo c’è stato un calo generale anche per gestire le energie, con l’Italia che però non è riuscita a chiudere la partita. Un match tutto sommato ben giocato dagli azzurri, che hanno cominciato con il piede giusto la propria avventura europea.
Tra gli esordienti nella competizione c’era anche Riccardo Calafiori, difensore classe 2002 del Bologna che è esploso nel corso di questa stagione. Un esordio più che sufficiente per il centrale mancino, che però deve ancora registrare qualcosina in marcatura. Calafiori è però senza dubbio il prototipo di centrale perfetto per il calcio di Luciano Spalletti. Di seguito l’analisi della sua prestazione.
L’esordio di Calafiori all’Europeo: bene in possesso
L’Italia vince e convince a tratti nella gara d’esordio di Euro 2024 in Germania. La formazione azzurra ha esordito contro l’Albania, vincendo per 2-1 un match che era iniziato in modo rocambolesco (il racconto). Tra i giocatori esordienti nella competizione c’è Riccardo Calafiori, difensore classe 2002 del Bologna a cui Spalletti ha voluto dare fiducia da subito da titolare. Centrale di sinistra nella difesa a quattro (con Bastoni relegato a destra), Calafiori ha mostrato qualità e personalità nei suoi primi 90′ in una competizione ufficiale con l’Italia. Spalletti gli ha dato fiducia perché per il suo calcio è probabilmente il prototipo di difensore perfetto.
In primis perché bravo a uscire palla al piede in conduzione, creando superiorità numerica. In secondo luogo perché in possesso frequentemente giocava sulla linea dei due centrocampisti con personalità. Calafiori ha mostrato ottime cose, anche perché ha fatto vedere di possedere qualità, personalità e tecnica per verticalizzare da dietro, dando così un’altra soluzione a Spalletti e costringendo gli avversari ad alzarsi per non lasciare troppa libertà. Prestazione dunque più che sufficiente da questo punto di vista per il centrale del Bologna che piace alla Juventus.
La fase di non possesso
Se in possesso ha fatto vedere ottime cose, qualcosa da registrare c’è in non possesso. Calafiori non nasce come marcatore e non è un Acerbi, un Mancini o un Buongiorno per dirne qualcuno. Le sue qualità migliori sono senso della posizione e intelligenza tattica, ma ieri ha concesso qualcosina in marcatura, soprattutto con la linea alta. Emblematico l’errore di lettura sulla palla al 90′ per Manaj, con l’Italia salvata da un super Donnarumma. La difesa è a tratti ancora da registrare, ma è comprensibile se consideriamo che Bastoni ha sempre giocato a 3, Dimarco ha raramente fatto il terzino in una difesa a quattro e Calafiori era all’esordio assoluto.