Tari 2024: quali sono le novità, chi deve pagarla e quali sono le scadenze? Scopriamolo in questa guida dedicata.
La tassa sui rifiuti 2024 deve essere versata dai contribuenti italiani rispettando le scadenze previste dalle amministrazioni locali. Grazie alla Tari è possibile finanziare i costi di smaltimento e di raccolta dei rifiuti, con date di pagamento suddivise in tre rate. Scopriamo in questa guida quali sono le novità, chi deve pagare la Tari e quali sono le scadenze previste.
Tari 2024: quali sono le novità e chi deve pagarla
A differenza dell’Imu che ha una scadenza unica per tutti i contribuenti, la Tari o la tassa sui rifiuti 2024 presenta determinate scadenze che vengono fissate dalle amministrazioni locali. Ogni ente locale stabilisce date e modalità differenti per i pagamenti della tassa: i cittadini di determinati Comuni conoscono già la data entro cui devono provvedere al versamento della Tari, mentre altri contribuenti italiani non hanno informazioni in merito al versamento della Tari 2024.
La Tari è la tassa sui rifiuti che va a finanziare gli oneri relativi al servizio di raccolta e di smaltimento della monnezza. Questa tassa è stata introdotta con la Legge di Stabilità del 2014 e ha consentito di unificare tre tributi in un’unica tassa: la Tares, la Tia e la Tarsu. Il presupposto per pagare la tassa sui rifiuti è la proprietà e l’utilizzo dei locali o di aree operative in grado di produrre monnezza. A chiarire chi debba pagare la tassa sui rifiuti è il comma 641 della Legge di Stabilità dell’anno 2014.
Pagano la Tari tutti coloro che utilizzano un immobile, non il proprietario della casa, ma l’inquilino. Per evitare di pagare la tassa sui rifiuti su un immobile disabitato, è necessario dimostrare che la casa non sia idonea a produrre monnezza. La normativa vigente contempla delle casistiche in cui sia possibile beneficiare dell’esonero dal pagamento della tassa sui rifiuti: si pensi al caso delle aree condominiali comuni non suscettibili di produrre monnezza.
Alcune amministrazioni comunali prevedono il riconoscimento del bonus Tari, il quale è destinato a tutte le famiglie che versano in una condizione di difficoltà economica. Si tratta di una misura di sostegno economica rilevante per tutti i nuclei familiari meno abbienti e ciò consente di alleggerire il peso di questa tassa, che va a gravare le tasche dei contribuenti italiani.
Tari 2024: quali sono le scadenze previste?
Per quanto concerne il versamento della tassa sui rifiuti non è prevista una scadenza unica valevole per tutti i contribuenti italiani. Le scadenze per versare la tassa sui rifiuti variano a seconda del comune in cui si ha la residenza fiscale.
La tassa sui rifiuti viene suddivisa in tre rate: una prima rata deve essere versata entro la fine del mese di aprile, una seconda rata deve essere versata entro luglio e la terza rata deve essere versta entro la fine di dicembre. Per quanto concerne le date di scadenza Tari è necessario fare riferimento alle informazioni riportate sui regolamenti del proprio Comune.
Calcolo Tari 2024
La tassa sui rifiuti viene calcolata dalle amministrazioni comunali e la base su cui computare la tassa è la superficie calpestabile di immobili iscritti al Catasto e in grado di produrre monnezza. La base imponibile su cui viene calcolata la tassa non è costituita dalla mole di rifiuti. Nel caso in cui si sia proprietari di determinate categorie di immobili possono essere previste determinate riduzioni. Immobili abbandonati, case vacanza e immobili concessi in comodato d’uso a parenti possono beneficiare di interessanti riduzioni.
Tari 2024: come pagare la tassa?
Le modalità di pagamento della tassa sui rifiuti cambiano da Comune a Comune. Tra le opzioni disponibili ci sono: Mav, bollettino postale e F24.