Ora che sono passate le elezioni europee, chi ha vinto pianifica la strategia per conservare e aumentare i consensi, mentre chi ha perso si interroga sul perché della sconfitta. Le riflessioni sono aperte in tutti gli schieramenti, perché se Giorgia Meloni esulta per la tenuta di Fratelli d’Italia, non può non allungare lo sguardo per capire cosa accade in casa degli alleati di Forza Italia e Lega, che combattono sul decimale battaglie di posizionamento politico. Così come Elly Schlein, nel campo del centrosinistra, aspetta di capire quali mosse farà Giuseppe Conte dopo la debacle del Movimento 5 Stelle, allungando le antenne per captare i segnali che arrivano dal centro, sponda Iv e Azione, altri due schieramenti delusi per non aver superato la soglia di sbarramento. Per quanto riguarda il Carroccio, Matteo Salvini non ha una visione negativa del post voto, anzi ribadisce che il suo partito è cresciuto rispetto alle elezioni politiche del 2022 e domani volerà a Bruxelles “per portare avanti l’idea di Europa nuova che ci avete chiesto votando centrodestra”. Esalta il recordman di preferenze, Roberto Vannacci, e fa i complimenti a FdI e Forza Italia “che sono cresciuti come è cresciuta la Lega”, però “la nostra scelta è mai alleanze con la sinistra, mai alleanze con i socialisti”, ribadisce con una stoccata al presidente della Repubblica francese: “Avete visto il voto in Francia, ‘bye bye Macron’? Sia in Francia che in Germania quelli che parlavano di guerra, desideravano la guerra, come se spingessero per la guerra sono stati pesantemente dagli elettori”. In agenda, il segretario della Lega ha avuto incontri con “Marine Le Pen e poi con gli alleati austriaci, olandesi, fiamminghi, portoghesi cercando di costruire questa Ue diversa”. Sta di fatto però che nel centro-destra le fibrillazioni ci sono e come. A partire proprio dalla Lega di Matteo Salvini.
Fibrillazioni nella Lega di Matteo Salvini
Mentre Giorgia fa un bagno di cerimoniale (perché questo G7 non ha elementi di sostanza ma è solo cerimoniale e mediaticità) a Villa Egnazia( regno della famiglia Melignano amici storici di Massimo D’Alema) il suo alleato/ rivale Salvini sta vivendo ore difficilissime ben peggio di quello che vuo far credere. L’arrivo dei dati veri sui voti in Lombardia ( e, in parte, anche in Veneto) dove la Lega aveva percentuali vicine o superiore al 40 per cento e ora traballa intorno al 6 , ha scatenato un tam tam interno al Movimento per mandare a casa ora e subito Matteo senza aspettare il Congresso di fine anno come vorrebbe lui. Si stanno facendo i conti e girano telefonate di fuoco e ormai il Capitano leghista è difeso solo da pochi intimi, Crippa e pochi altri. In pista a brevissimo scenderà Fedriga con l’appoggio dell’80 per cento del partito.