Il primo tassello è stato posto, adesso bisogna continuare sulla strada intrapresa senza mollare per costruire l’alternativa al centrodestra in Italia in vista delle Elezioni Politiche tra tre anni. Gli ottimi risultati raggiunti alle Elezioni Europee 2024, hanno portato una ventata di entusiasmo e di ottimismo nel Partito Democratico, vero vincitore della tornata elettorale insieme a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.

La segretaria nazionale Elly Schlein, oggi 14 giugno 2024, nel corso della riunione al Nazareno con gli europarlamentari eletti al Parlamento Europeo dal Partito Democratico ha dettato la linea che il partito terrà in Europa e in Italia.

Una linea che punta sostanzialmente a continuare le battaglie ‘cardine’ sul lavoro, la sanità e i diritti. La segretaria ha anche annunciato che si occuperà personalmente di portare avanti i negoziati europei sulla scelta dei vertici dell’Europarlamento e sulle nomine dei capigruppo.

Schlein ai neo-eletti del Pd: “Incalzare destra in Italia e in Europa con nostre battaglie”

Rilanciare l’azione politica del Pd continuando con l’attivismo tra le persone e sui territori e contemporaneamente lavorare per costruire un’alternativa al centrodestra e al governo Meloni. Chiusa, infatti, la lunga parentesi delle comunali e delle Europee 2024, in autunno si ripartirà con le Regionali in Umbria e – dopo l’elezione di Stefano Bonaccini a Bruxelles – in Emilia Romagna.

Ma la breve parentesi autunnale sarà solo il preludio del più importante appuntamento con le regioni al voto nel 2025, tra cui ci sono anche Campania, Puglia e Veneto. In prospettiva, si guarda avanti e si pensa già alle prossime politiche, a cui la segretaria dem vuole arrivare con una coalizione di centrosinistra ampia e capace di rappresentare un’alternativa al centrodestra.

Come riuscirci? Continuare a battere sui temi ‘cardine’ dell’azione del Partito Democratico, incalzando sul campo Giorgia Meloni e i suoi alleati.

“La delegazione Pd sarà la più numerosa o comunque pari a quella spagnola e i temi posti in campagna elettorale continueranno ad essere le battaglie del Pd dentro e fuori Parlamento. Abbiamo molto ridotto le distanze da Fratelli d’Italia. Questo è il momento di incalzare il governo sulla questione sociale, con la proposta di legge Schlein in Parlamento e con la raccolta firme sul salario minimo, nel Paese”.

Ha spiegato Schlein la cui linea è stata promossa dalla urne, ma anche dal partito che le ha riconosciuto il merito di aver fatto crescere il PD di cinque punti rispetto alle politiche del 2022, grazie al binomio fra “attivismo della segretaria e presenza degli amministratori sui territori”, come sottolineato da Antonio Decaro e da Giorgio Gori.

La segretaria, ha spiegato l’ex sindaco di Bergamo, “ha fatto un ottimo lavoro nel collocare il partito su alcuni temi sociali. Noi, come amministratori, abbiamo fatto bene sul territorio”.

Elezioni Europee 2024, Schlein: “Gestirò in prima persona le fasi dei negoziati a Bruxelles”

La segretaria democratica nel corso della riunione al Nazareno ha anche annunciato l’intenzione di assumere su di sé la responsabilità di portare avanti i negoziati europei sulla scelta delle alte cariche e dei capigruppo.

“Io gestirò in prima persona le fasi dei negoziati”,

ha comunicato ai neoeletti.

Quella che si aprirà a breve a Bruxelles, sarà una partita decisiva poiché bisognerà decidere quali saranno i partiti che governeranno l’Europa nei prossimi cinque anni. Il pallino del gioco è in mano ai Popolari del Ppe che si è riconfermato primo partito e a Ursula von der Leyen spetterà il compito di trovare la maggioranza tra veti incrociati all’esterno e all’interno dello stesso Ppe.

Il Pd in Europa appartiene alla famiglia dei Socialisti europei del Pse che hanno messo subito in chiaro di non essere disponibili ad accordi di governo con i Conservatori di Ecr e con l’ultradestra di Identità e Democrazia e di Marine Le Pen.

Il vicepremier Antonio Tajani, che del Ppe è il vicepresidente ha più volte dichiarato di volere una maggioranza che preveda i Liberali e Ecr, mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che è la presidente di Ecr, ha chiarito di non essere disposta a fare accordi in Europa con le sinistre. Insomma un rebus difficile da risolvere.