Il 29 giugno 2024 a Berlino si terrà una grande manifestazione per l’Iran, una protesta in cui i rifugiati iraniani, insieme a tanti altri cittadini della Repubblica Islamica e non, uniranno la propria voce contro il regime dell’Ayatollah Ali Khamenei. Il giorno scelto è quello immediatamente successivo alla data in cui si svolgeranno le elezioni presidenziali in Iran. L’iniziativa è stata organizzata per sostenere la Resistenza Iraniana e le rivolte che animano il Paese dal 2022, dopo la morte della giovane attivista Mahsa Amini.
I candidati alla carica di presidente, dopo l’improvvisa morte di Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero lo scorso maggio, sono stati approvati dal Consiglio dei Guardiani dell’Iran. La scelta ricadrà su uno dei sei nomi che sono passati al vaglio dell’organo incaricato di vegliare sui processi elettorali nella nazione. In vista delle imminenti elezioni, sono arrivare oltre ottanta candidature.
Chi sarà il nuovo presidente dell’Iran? Quali sono le richieste che animeranno la manifestazione di Berlino, subito dopo le elezioni? Per approfondire l’argomento, Tag24 ha intervistato l’attivista Shahed Sholeh, portavoce dell’Associazione Donne democratiche Iraniane in Italia (ADDI) e sostenitrice della Resistenza Iraniana.
Iran, manifestazione Berlino 29 giugno 2024, Shahed Sholeh: “Una data importante, un appuntamento storico”
D: Perché è stata organizzata la manifestazione del 29 giugno 2024 a Berlino? Perché i rifugiati iraniani hanno scelto la capitale della Germania come teatro di protesta? Il fatto che si scenda in piazza il giorno dopo le elezioni presidenziali in Iran non è una coincidenza…
R: Quella del 29 giugno 2024 è una manifestazione che la Resistenza Iraniana propone ogni anno. E’ ormai parte della tradizione, sono oltre dieci anni che viene portata avanti. Quest’appuntamento è molto importante e rappresenta una sorta di riassunto di tutto quello che è accaduto durante il corso dell’anno. Non è rivolto solo ai membri della Resistenza Iraniana ma anche ai cittadini di tutto il mondo. Interverranno anche ospiti importanti a livello internazionale.
E’ una protesta che vuole spaventare il regime, proprio grazie alla presenza di personalità importanti della politica e non solo, che arriveranno dagli Stati Uniti, dal Canada, dall’Australia e da tutta Europa. Il regime iraniano da anni cerca di ostacolare in ogni modo questo evento.
L’anno scorso questa manifestazione si è svolta a Parigi, perché la sede del Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana si trova lì. Il regime nel 2023 voleva annullare questa manifestazione, pochi giorni prima del suo svolgimento. Presentando il ricorso alla giustizia francese, nel tentativo di far valere il diritto di manifestare, si è riusciti a contrastare le azioni del regime iraniano. La manifestazione raccoglierà i simpatizzanti della Resistenza da tutto il mondo. Ogni anno ci sono più di centomila partecipanti.
I candidati alle elezioni presidenziali in Iran 2024
D: In vista delle elezioni, il Consiglio dei guardiani dell’Iran ha promosso la candidatura di sei personaggi. Chi sono? Cosa può dirci su di loro? Ci sono dei pronostici sul possibile vincitore?
R: Trai i nomi che più ci si aspettava di vedere è quello di Mahmud Ahmadinejad, uno degli ex presidenti della Repubblica Islamica, che si è candidato alle elezioni 2024 ma senza superare le selezioni del Consiglio.
Gli altri candidati sono Mohammad Baqer Qalibaf, il presidente del Parlamento iraniano, ex comandante del corpo militare delle Guardie rivoluzionarie. Saeed Jalili, membro dell’ufficio della Guida Suprema Khamenei, poi c’è Alireza Zakani, il sindaco ultraconservatore di Teheran. Tra gli altri anche Mostafa Pourmohammadi, ex ministro degli Interni, Amir-Hossein Ghazizadeh Hashemi, il capo della Fondazione dei Martiri iraniani e Masoud Pezeshkian, l’unico riformista tra tutti i candidati accettato dal Consiglio.
Sono tutte personalità vicine al leader supremo, la presentazione di queste candidature è stata un vero e proprio circo elettorale. Il preferito del leader supremo, che potrebbe vincere le elezioni è Mostafa Pourmohammadi, uno dei criminali responsabili della strage del 1988.
Manifestazione a Berlino, Shahed Sholeh: “Il regime dell’Iran sta vivendo il suo periodo più buio. Il popolo non smetterà di ribellarsi”
L’attivista Shahed Sholeh ha sottolineato come questo periodo storico stia mettendo a dura prova il regime iraniano, dove non mancano contrasti interni. La manifestazione del 29 giugno a Berlino rappresenta un’importantissima occasione per fare fronte comune e portare avanti le proteste della popolazione. La democrazia è un sogno che in Iran non appare più così tanto lontano e sbiadito come un miraggio.
“Ci sono stati tantissimi scontri interni e rivelazioni sui candidati. Il regime iraniano, dopo la morte di Raisi e con le proteste all’ordine del giorno, sta vivendo il suo momento più buio, il periodo più debole della Repubblica Islamica.
Dobbiamo approfittare di questo periodo per incoraggiare il popolo iraniano ad alzarsi. C’è un senso di unità nella resistenza e questa manifestazione dovrebbe dare un messaggio di incoraggiamento alla gente e portare al rovesciamento totale del regime”.
Poi l’attivista estende a tutti l’invito a partecipare alla manifestazione del 29 giugno 2024:
“Le richieste che animano la manifestazione di Berlino saranno rivolte soprattutto alla comunità internazionale, per appoggiare il popolo iraniano e non cadere nelle trappole e nei ricatti del regime. Invitiamo tutti a partecipare”.