La richiesta di sottoporsi ad un intervento per impiantare protesi al seno per le minorenni è diventato quasi un trend: al posto di chiedere una macchina o un viaggio, il desiderio più gettonato per il compleanno dei 18 anni è quello di volersi rifare il seno.
Il Ministero della Salute ha severamente legiferato in materia: divieto di sottoporsi al tanto agognato intervento per le under 18, pena una sanzione di ventimila euro e la sospensione dalla professione per tre mesi. Il divieto di impianto di protesi mammarie per soli fini estetici su soggetti minori era già previsto dalla legge 86 del 2012. La nuova circolare del ministero della Salute ha sottolineato nuovamente degli obblighi già esistenti, con l’obiettivo di far indicare ai chirurghi tutti i dati clinici e anagrafici necessari per le operazioni nel Registro nazionale, pena una multa da 500 a 5mila euro.
Cosa si nasconde dietro questa tendenza? La società, tra messaggi di inclusione e condanne al bodyshaming, in realtà ancora impone modelli di bellezza fuori dalla realtà, facendo sognare – e molto spesso ammalare – i giovani con miraggi di silhouette perfette che non esistono.
Corpi a clessidra, forme sinuose, seni e fondoschiena super pronunciati: tra vip e modelle, lo scenario si fa sempre più surreale, al punto da sembrare alieno. Un esempio? Basti pensare alle sorelle Kardashian, che dall’America, grazie alle loro influenze sui social, plasmano la mente e i desideri delle giovanissime.
Tag24 ha approfondito la questione con grazie al parere di un esperto, il dottor Stefano Campa, chirurgo plastico specializzato in chirurgia ricostruttiva ed estetica.
Protesi al seno vietate alle minorenni, il chirurgo Stefano Campa: “Vogliono l’intervento per aumentarsi le taglie, genitori estenuati”
D: Oggi le ragazze minorenni chiedono di rifarsi il seno come regalo dei 18 anni ai loro genitori. Quanto è diffusa questa tendenza?
R: Ci sono tante richieste è vero. Molte ragazze chiedono di rifarsi il seno anche prima dei 18 anni e vengono accompagnate da genitori molto spesso estenuati, perché chiaramente esasperati dalle richieste. Io sono contrario nel modo più assoluto. Non sono favorevole ad un intervento di chirurgia estetica con cui impiantare una coppia di protesi mammaria in una ragazza che non abbia ancora compiuto la maggiore età. E per fortuna su questo il Ministero della Salute è molto chiaro e ci è venuto in aiuto.
Sottoporsi a questo intervento poco dopo i 18 anni, secondo me, a volte può essere un po’ precoce, a meno che non si parli di una condizione malformativa, come ad esempio la mammella tuberosa. Spesso però le richieste vengono da pazienti che hanno un seno normo conformato o semplicemente piccolo. Bisogna tenere in considerazione che la donna andrà probabilmente incontro ad una maturazione fisica, avrà forse delle gravidanze, cambierà il suo corpo. Quindi prima si fa l’intervento, più facilmente si presenterà la necessità di dover poi revisionare l’intervento dopo le gravidanze, gli allattamenti, i cambi di conformazione corporea che esistono in tutti noi.
Protesi al seno, le ragazze sono davvero consapevoli delle conseguenze dell’intervento?
D: Le ragazze più giovani che vogliono avvicinarsi a questo intervento sono consapevoli dei rischi, di tutte le problematiche, i postumi dell’operazione?
R: Molto spesso la paziente a 18 anni non è consapevole, ma abbiamo due tipologie di pazienti così giovani che di solito si rivolgono a noi. Chi ha una malformazione mammaria, di solito desidera fortemente l’intervento perché ha un complesso importante riguardo al suo aspetto fisico, è cosciente di tutto e secondo me ha un senso fare l’intervento, anche a 18-19 anni. Poi c’è la seconda categoria di pazienti, che magari hanno un seno piccolo ma normo conformato, e in quel caso magari la paziente non è consapevole, nel senso che banalizza la chirurgia estetica. E’ una tendenza comune. Nel 99% dei casi l’intervento va benissimo, nell’1% possiamo avere delle complicanze.
E’ importante però non banalizzare questa tipologia di interventi e farlo capire alle pazienti e alle loro famiglie è difficile. Questo avviene perché purtroppo oggi anche Internet tende a sottovalutare tutto, ma è un intervento chirurgico a tutti gli effetti. Non è doloroso, è un’operazione di routine, ma gli va dato il giusto rispetto.
D: Le ragazze chiedono questo intervento come regalo per i 18 anni, quali sono le reazioni delle famiglie? Deve essere impegnativo anche a livello economico. Non è proprio un regalo da tutti i giorni…
R: Assolutamente. Le famiglie molto spesso si ritrovano a discutere di questo argomento a casa. Le pazienti però, avendo un complesso psicologico riguardo all’aspetto del seno, premono tantissimo. Da noi arrivano genitori esasperati dalla richiesta delle loro figlie. In questo, giocano un ruolo importante le madri, perché essendo donne anche loro, chiaramente sanno bene quali possono essere le problematiche psicologiche relative al non piacersi.
Interventi di chirurgia estetica a profusione nella società, Campa: “I social generano insicurezza”
D: Rispetto al rapporto con il proprio corpo e il fatto di voler ricorrere alla chirurgia estetica sia per rifarsi il seno, ma anche per magari altri interventi, lei riscontra una tendenza oggi che è il sintomo di qualcosa che non funziona all’interno della società?
R: C’è sicuramente un ricorso molto importante alla medicina estetica. In linea di massima le proporzioni che abbiamo grazie a “madre natura”, non andrebbero drasticamente alterate. L’ottica sarebbe quella di migliorare semplicemente qualche piccolo difetto.
Oggi internet, i social non aiutano in questo: ci fanno vedere tutto attraverso i filtri, tramite una serie di immagini, mostrano uno scenario che molto spesso non è reale. Penso alle tante ragazze che mettono immagini di seni molto grandi, di glutei estremamente scolpiti, di visi simil perfetti. Questo crea un’enorme insicurezza e senso di frustrazione nei giovani.