Stadio della Roma ancora polemiche. Si ferma, non si ferma l’iter, cosa succede? Con un’ordinanza del tribunale civile di Roma che rispondeva a un ricorso del Comitato di Pietralata, è stato imposto a Roma Capitale, come sostiene una parte dell’ordinanza “di cessare la turbativa possessoria…in particolare di astenersi dall’accedere e/o dal far accedere alcuno negli immobili” di via degli Aromi 7, come ha riportato Radio Roma Sound.

E’ uno stop particolare, anche perché dove non si può accedere è praticamente dove dovrebbe sorgere una parte del nuovo stadio della Roma a Pietralata, in particolare, per la precisione del progetto, una delle due curve, tanto che, si supponeva e riportava, che al momento si dovrebbero fermare i rilievi che sono fondamentali e utili al progetto finale. Ma le cose non starebbero proprio così, o meglio si tratterebbe di cose e situazioni diverse, almeno secondo una nota ufficiale arrivata in tarda serata da Roma Capitale.

Stadio Roma, l’assessore all’urbanistica: “L’ordinanza in questione ha natura cautelare”

Dopo la decisione del tribunale civile di Roma, dal Comune è arrivata una lunga nota in tarda serata che ha cercato di fare chiarezza sulla situazione inerente alla questione legata al futuro stadio della Roma.

“L’ordinanza pronunciata oggi dal Tribunale Civile, in merito ad un ricorso presentato relativamente a terreni a Pietralata interessati alla realizzazione dello stadio della Roma, ha natura cautelare e si riferisce esclusivamente alla tutela del possesso dell’area da parte dei ricorrenti, senza minimamente esprimersi sulla questione della proprietà e lasciando del tutto impregiudicata ogni ulteriore azione da parte di Roma Capitale, che potrà adottare tutti i successivi atti necessari per portare avanti il procedimento teso alla realizzazione del nuovo stadio. È bene ricordare, infatti, che in altri giudizi sul tema della proprietà delle aree, il Tribunale si è già espresso relativamente a due delle tre cause promosse per usucapione con due ordinanze di rigetto delle richieste istruttorie. In una di queste, in particolare, si fa espressamente riferimento alla non usucapibilità delle aree, in quanto appartenenti al patrimonio indisponibile di Roma Capitale. Peraltro, nell’ordinanza pubblicata oggi il Giudice afferma che la tutela possessoria accordata non implica “alcunché – per la giurisdizione – e più in generale sul piano giuridico, sostanziale e/o processuale – in ordine ad eventuali altri atti, provvedimenti, attività dell’Amministrazione resistente nei confronti del medesimo ricorrente e dei medesimi beni qui in esame”. Sempre lo stesso Giudice, inoltre, afferma che “questo giudizio presenta una specificità di oggetto e di natura giuridica che non produce implicazioni ostative al di fuori del suo perimetro”. In tale ottica, si conferma il diritto e l’intenzione dell’Amministrazione Capitolina di definire il procedimento teso al recupero del possesso delle aree detenute dai ricorrenti, già avviato negli scorsi mesi nella forma di intimazione e messa in mora al rilascio volontario delle stesse, che potrà concludersi con l’emissione di un provvedimento di acquisizione forzosa dell’area. Si precisa, inoltre, che le attività di sondaggi da parte della A.S. Roma sono attualmente in corso e proseguono senza interruzione in altre aree che non sono interessate dai provvedimenti in questione”.