Secondo quanto riferito da The Block, il team che si occupa della campagna elettorale per conto di Joe Biden sta valutando la possibilità di accettare donazioni di criptovalute. Ad incaricarsi della raccolta sarebbe, altra sorpresa di non poco conto, Coinbase. Ovvero la stessa azienda che ha già effettuato cospicue donazioni a Fairshake, il super PAC (Political Action Committee) che sta foraggiando la campagna di una serie di candidati pro-criptovalute, in vista delle elezioni di novembre.

Biden cerca finanziamenti tra le aziende blockchain, secondo The Block

Le indiscrezioni relative al tentativo di Joe Biden di trovare finanziamenti nel settore dell’innovazione finanziaria, sono state pubblicate da The Block nella giornata di ieri. Si tratta di una sorpresa di non poco conto, considerato come il presidente degli Stati Uniti non abbia mai fatto passi indietro nella sua crociata contro il settore.

Quello adombrato da The Block è un vero e proprio tentativo di coinvolgere gli elettori focalizzati sulle criptovalute. Una risposta al sostegno del settore e all’accettazione delle donazioni di criptovalute da parte del candidato rivale Donald Trump.

Stando a quanto riferito nel rapporto, il team di Biden sarebbe in trattative con Coinbase Commerce, un servizio di pagamento il quale consente ai commercianti di accettare criptovalute. Servizio che, per inciso, ha già facilitato questo genere di donazioni per la campagna di Trump.

La reazione della criptosfera, tra ironia e rabbia

Le indiscrezioni in questione non potevano certo restare senza reazioni, considerato l’atteggiamento mostrato dall’attuale amministrazione nei confronti del settore blockchain. Una reazione che non ha mancato di indirizzarsi verso l’ironia. Facilitata dal fatto che la squadra di Biden si sia rivolta proprio ad una delle vittime della guerra da questi condotta verso le criptovalute.

Coinbase, infatti, è stato citato in giudizio nel giugno del 2023, per aver offerto agli investitori titoli non registrati. Una citazione che è alla base dei cospicui finanziamenti che l’exchange ha deciso di indirizzare verso Donald Trump. E ad una serie di candidati favorevoli all’innovazione finanziaria, molto spesso repubblicani.

Chi ha mostrato molto fastidio verso le notizie di The Block è stato il fondatore di Crypto Capital Venture Dan Gambardello. Queste le sue parole, al proposito: “Quindi, l’amministrazione Biden e la SEC trascorrono anni cercando di annientare le criptovalute e persino di citare in giudizio Coinbase… Ma ora si stanno affrettando per organizzare donazioni di criptovalute tramite Coinbase?” Molto secca la chiusa del suo discorso, tale da non lasciare dubbi: “Wow, pensano davvero che gli americani siano stupidi.”

Così come non sembrano lasciare dubbi altre dichiarazioni dello stesso tenore. A partire da quelle rilasciate da un educatore di Ethereum, Anthony Sassano, il quale ha causticamente affermato che ormai sarebbe un mondo popolato da clown. Per poi aggiungere: “Biden vuole accettare donazioni di criptovalute, ma i suoi amici della SEC stanno facendo causa alle più grandi società di criptovalute con sede negli Stati Uniti (Coinbase, Kraken, Uniswap Labs).”

Il 13 giugno, è stato poi Nic Carter, partner di Castle Island Ventures, a pubblicare un elenco di tutte le azioni intraprese dall’amministrazione Biden nella sua guerra alle criptovalute. Chiudendo a sua volta in questo modo: “E hanno l’assoluta temerarietà di pensare che doneremo criptovalute alla campagna?”

Mentre ha pigiato con ancora più forza sul pedale dell’ironia Joe Carlasare. Ha infatti affermato: “La SEC di Biden ha citato in giudizio Coinbase presso un tribunale federale sostenendo che non ha il diritto di esistere come scambio. Allo stesso tempo, la campagna Biden si sta preparando ad accettare donazioni di criptovalute tramite Coinbase.”

Per Trump la strada sembra in discesa, con gli elettori che detengono valuta virtuale

La reazione delle aziende blockchain fa largamente capire il sentimento prevalente nel settore. Un sentimento di cui si prepara ad approfittare Donald Trump. Il candidato repubblicano, infatti, non si è fatto sfuggire occasione per lisciare il pelo alla criptosfera.

Lo dimostra la sua ultima mossa, la proclamazione dell’appoggio alle aziende operanti nel mining. Nell’offrirlo, Trump ha affermato che l’obiettivo è minare tutti i Bitcoin rimanenti all’interno degli Stati Uniti.

Un ennesimo passo, quello di Trump, che dimostra la sua volontà di non tralasciare nulla per avere l’appoggio del settore. Un appoggio il quale, alla luce dei sondaggi, potrebbe essere decisivo nella corsa alla Casa Bianca.