Di finali Franco Selvaggi se ne intende, visto che nel 1982 si laureò Campione del Mondo con un’Italia piena zeppa di campioni. Ad Euro 2024 sarà un’ altra squadra, dove non spicca il fenomeno per eccellenza, ma con il gruppo a fare la differenza, a partire proprio da Italia-Albania.

Siamo più forti degli albanesi, non bisogna avere paura di loro”, afferma l’ex attaccante azzurro, che vede nella squadra di Sylvinho “un gruppo migliorato tecnicamente, ma non superiore a noi”. Grinta, Selvaggi si basa su questo concetto per il passaggio del girone dove presenziano anche Spagna e Croazia. Ma a lui non basta. Il motivo? Semplice: “Io credo che possiamo arrivare in finale“.

Ambizioso, ma d’altronde lo è sempre stato. Anche perchè un Europeo fatto bene permetterebbe all’Italia di “riconciliarsi con i tifosi dell’Italia”, ma sopratutto di aprire un ciclo targato Spalletti, con Franco Selvaggi che in esclusiva a Tag24 ha indicato il nome da cui si aspetta di più in vista del torneo.

Euro 2024, Italia-Albania alle porte, le parole di Franco Selvaggi a Tag24

Euro 2024 vedrà l’Italia conto l’Albania all’esordio, con Franco Selvaggi che non ha dubbi: gli Azzurri di Spalletti sono più forti per distacco.

D: Cosa si aspetta da questa Italia, fiducioso?

R: Assolutamente sì, perchè l’Italia nelle amichevoli prima di competizioni come l’Europeo solitamente non offre chissà quale spettacolo. Meglio così, perchè poi danno il massimo quando arriva il momento di dare risposte, la storia ce lo insegna. E’ successo quando noi vincemmo il Mondiale dell’82, poi quello del 2006, e alla fine l’Europeo con Mancini. Ora abbiamo una squadra interessante, anche perchè dall’altra parte non vedo squadre con particolari fenomeni.

D: Francia e Inghilterra forse non direbbero lo stesso..

R: Qualcosa c’è, ma allora noi cosa dovevamo dire quando abbiamo affrontato squadre come Brasile, Argentina e Germania? Dovevamo scappare? Assolutamente no. Ci vuole carattere, abnegazione e voglia di vincere.

D: Molti pensano che l’Italia non passerà il girone.

R: Io sono ottimista, poi è chiaro che non faccio l’indovino, ma tutto può succedere. L’Italia vera esce fuori quando il gioco si fa duro, poi non penso che l’Albania sia più forte di noi in questo momento.

D: Che Italia si aspetta contro la nazionale albanese?

R: L’Albania è cresciuta molto: prima era una squadra materasso, ora sforna calciatori importanti che giocano anche in Italia. Partite facili non ce ne sono, ma siamo più forti.

D: Si aspetta un’Italia che partirà all’arrembaggio?

R: No, ma Spalletti ha dimostrato di essere un allenatore che non subisce. A un certo punto ci sarà una squadra aggressiva nel segno del pressing, anche perchè abbiamo giocatori maturi per questo.

D: Facendo paragone con il Mondiale dell’82 che ha vinto lei, all’epoca c’erano campioni. Oggi non sembrano essercene.

R: Quell’Italia lì aveva giocatori che con i club avevano vinto di tutto. Avevamo Baresi, Altobelli e molti altri, questo fa capire quant’era forte quella squadra. Quella nazionale era forte a livello tecnico e di grinta, mentre gli azzurri di oggi dovranno puntare sull’aggressività. Nel calcio non sempre vince il migliore, ma contro l’Albania i più forti siamo noi.

Questione di gruppo

Euro 2024 metterà in mostra un’Italia-Albania dove spicca l’assenza di un vero e proprio talento, anche se per Franco Selvaggi il concetto di gruppo potrà, e dovrà, fare la differenza. Per passare il girone. E arrivare in finale.

D: Il gruppo potrà fare però la differenza contro squadre come Spagna e Croazia?

R: Io credo che il turno lo supereremo. Anche perchè i tifosi azzurri si sono stufati di subire, questa è una buona occasione per potersi riconciliare con il tifo italiano.

D: Non la preoccupano gli infortuni?

R: Fagioli sta fermo da un anno, può capitare. Barella è importantissimo, spero possa giocare. Ovvio che la speranza è quella di avere la rosa al completo, ma contro l’Albania non dobbiamo avere paura nonostante possa esserci qualche defezione.

D: Da chi si aspetta di più?

R: Io spero che tutti possano dare risposte. Se devo indicare qualcuno, punto Scamacca: è forte tecnicamente e ha fisicità. C’è anche Barella, che con il suo dinamismo è un valore aggiunto, senza dimenticarci anche di Chiesa, non sono proprio gli ultimi arrivati.

D: L’Europeo potrebbe essere l’inizio di un ciclo targato Spalletti?

R: Certo. Se facciamo un buon Europeo, senza l’obbligo di doverlo vincere, possono arrivare buone risposte per il futuro. Anche perchè ci sono buoni prospetti: io sono stato capo delegazione per l’Under 16, avevamo dei giovani interessanti che fanno parte della Nazionale di oggi come Bellanova e Calafiori, vuol dire che valore ce n’è eccome.

D: Lei pensa che si possa arrivare addirittura in finale?

R: Secondo me sì. Poi il calcio non è una scienza esatta, conta tutto, come un rigore segnato o sbagliato, un palo colpito o no. L’Importante è mettercela tutta, sperando almeno di arrivare fino in semifinale, ma vincerlo avrebbe un altro sapore visto che si gioca in Germania (ride).