Euromedia Research, per conto di EuroWeek News, ha condotto un sondaggio per valutare la percezione dei cittadini italiani riguardo l’unità e la guida politica delle istituzioni europee. Questo studio, realizzato il 31 maggio 2024, quindi prima della chiamata alle urne e del voto alle elezioni europee, e pubblicato il 12 giugno 2024, ha coinvolto un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta, offrendo un’analisi dettagliata delle opinioni degli intervistati.

Sondaggio Euromedia Research 12 giugno: percezione di unità e coesione dell’Europa

Alla domanda “Secondo Lei, l’Europa, intesa come l’insieme delle istituzioni europee, in questo momento è unita e coesa?“, le risposte sono state così distribuite:

  • Sì: 15,0%;
  • No: 70,2%;
  • Non sa/Non risponde: 14,8%.

La maggior parte degli intervistati, pertanto, il 70,2%, non percepisce l’Europa come un’entità unita e coesa. Solo il 15% ritiene che l’Europa sia attualmente unita, mentre il 14,8% non ha saputo o voluto rispondere. Questo dato ben riflette le ragioni dell’astensionismo che è stato particolarmente elevato nel nostro Paese lo scorso weekend.

Influenza della politica delle istituzioni europee

Un’altra domanda fondamentale del sondaggio è la seguente: “Secondo Lei, l’Europa, intesa come l’insieme delle istituzioni europee, in questo momento è guidata dalla ‘politica’?” Le risposte ricevute sono state:

  • Sì: 36,7%;
  • No: 40,7%;
  • Non sa/Non risponde: 22,6%.

In questo caso, il 40,7% degli intervistati ritiene che l’Europa non sia guidata dalla politica, mentre il 36,7% crede il contrario. L’opinione pubblica è quindi spaccato a metà, ma è da sottolineare un significativo 22,6% che ha scelto di non rispondere o ha dichiarato di non sapere.

Sondaggio Euromedia Reserach 12 giugno: analisi dei risultati e tendenze

I dati del sondaggio indicano una diffusa percezione di disunità e mancanza di coesione tra le istituzioni europee tra i cittadini italiani. La percentuale elevata di coloro che non percepiscono l’Europa come unita (70,2%) suggerisce una disaffezione o una critica significativa verso le istituzioni europee, numero che ha trovato una concreta risposta nell’elevato tasso di astensionismo.

Inoltre, la percezione che l’Europa non sia guidata dalla politica (40,7%) offre importanti spunti di riflessione nella sfiducia degli elettori nei confronti della leadership politica attuale o una sensazione di distacco tra le decisioni politiche e le reali necessità dei cittadini, ovvero tra il piano immaginato da chi prende le decisioni e quello reale dei cittadini, mai stato così lontano come in questo periodo almeno stando alle percezioni dei soggetti interrogati.

Sondaggio Euromedia Research 12 giugno sull’Europa: metodologia dell’indagine

Il sondaggio è stato condotto su una popolazione di riferimento di 49.786.127 residenti in Italia di età pari o superiore ai 18 anni, di entrambi i sessi e di tutte le condizioni sociali (Fonte: ISTAT 2023). La metodologia mista utilizzata comprendeva interviste telefoniche assistite da computer (C.A.T.I.), interviste assistite da computer tramite internet (C.A.W.I.), e interviste assistite da computer tramite telefonia mobile (C.A.M.I.).

Il campione, rappresentativo della popolazione italiana, è stato selezionato casualmente, tenendo conto di genere, età, livello di istruzione, area geografica e dimensione del comune di residenza. Il margine di errore per i risultati del sondaggio, con un livello di rappresentatività del campione del 95%, è del ±3,1%. Sono stati effettuati un totale di 2.215 contatti, di cui 1.000 interviste valide, mentre 1.215 sono stati i non rispondenti o rifiuti.

Conclusioni

I risultati di questo sondaggio spiegano bene il clima di disaffezione e di allontanamento di una parte dei cittadini dalle elezioni e, più in generale, dalla partecipazione politica. Il sentimento diffuso di un’Europa non unita e che non tiene conto della risposta di molti elettori, rischiano infatti di mettere in serio pericolo la democrazia, o almeno la sua idea originaria. Non manca poi una riflessione importante sulla guida politica dell’Europa, che abbraccia non solo i venti di guerra, che i cittadini sembrano rifiutare (come il voto in Francia e in Germania vuol lasciare intendere), ma anche la sordità di chi pensa più ai numeri che a quello che accade sul piano reale.