Negli ultimi anni, è emersa una forte nostalgia per gli anni ’90 e i primi anni 2000, che ha visto il ritorno di numerosi oggetti di quel periodo, tra cui i dumbphone. Questi telefoni, noti per la loro semplicità, stanno tornando in voga non solo per ragioni di moda, ma anche per necessità. Infatti, molte persone stanno riscoprendo il piacere di utilizzare dispositivi che offrono un’esperienza di comunicazione meno invasiva rispetto agli smartphone.

Cosa sono i dumbphone e perché piacciono

I dumbphone, o telefoni “stupidi”, sono dispositivi mobili che forniscono solo le funzionalità essenziali come effettuare chiamate e inviare SMS. A differenza degli smartphone, non offrono accesso ai social media, alle email o ad altre distrazioni digitali. Questa semplicità è vista come un antidoto alla complessità e pervasività degli smartphone moderni, che possono portare a un uso eccessivo e a una maggiore distrazione dalla realtà, oltre che a una eccessiva reperibilità.

Vendite dumbphone in aumento

La tendenza a ritornare ai dumbphone sta crescendo significativamente, specialmente in Nord America. Come riportato da BBC News, sempre più clienti cercano dispositivi a bassa tecnologia per ridurre la loro dipendenza digitale. Questo trend è alimentato anche da movimenti che promuovono un uso consapevole della tecnologia e chiedono limiti di età per l’uso degli smartphone.

Collaborazioni di successo: il caso del Boring Phone

Un esempio emblematico del ritorno dei dumbphone è la collaborazione tra HMD Global, produttore dei telefoni Nokia, e Heineken per il lancio del “Boring Phone” durante la Milano Design Week. Questo dispositivo, che può solo effettuare chiamate e inviare SMS, è stato presentato come una soluzione per riconnettersi alla vita reale e allontanarsi dalla schiavitù delle notifiche. Sebbene non sia ancora disponibile per l’acquisto, l’iniziativa ha riscosso un grande successo, dimostrando l’interesse del pubblico per questo tipo di dispositivi. Il Boring Phone è stato distribuito attraverso un concorso che ha visto una partecipazione massiccia. I primi 300 utenti a inviare un messaggio al numero reso noto, infatti, sono stati i vincitori del Nokia 2660 Flip in edizione limitata.

Dumbphone: caratteristiche e benefici

I dumbphone offrono solo le funzioni di base, come chiamate e SMS, e in alcuni casi la consultazione di mappe. Non consentono l’accesso ai social media o alle email, riducendo così le distrazioni digitali. Questo rende i dumbphone ideali per chi desidera una comunicazione più semplice e meno invasiva.

Uno dei principali motivi del ritorno dei dumbphone è la crescente preoccupazione per la dipendenza digitale. Studi, come quello condotto dall’Università di Harvard, hanno dimostrato che l’uso dei social media può attivare le stesse aree del cervello coinvolte nella dipendenza da sostanze. Questa consapevolezza ha spinto molte persone a cercare alternative per ridurre il tempo trascorso sui loro dispositivi.

Diversi studi hanno collegato l’uso eccessivo dei social media a effetti negativi sulla salute mentale, soprattutto tra bambini e adolescenti. Secondo una ricerca di Ofcom, nel Regno Unito circa un quarto dei bambini tra i cinque e i sette anni possiede uno smartphone. Questo ha sollevato preoccupazioni tra gli esperti di salute mentale e ha spinto alcuni a optare per i dumbphone come misura per proteggere i più giovani.

I telefoni stupidi piacciono agli adulti

Anche molti adulti stanno abbracciando i dumbphone per migliorare la qualità del loro tempo. Questo ha portato a un aumento delle vendite di questi dispositivi. Per coloro che trovano difficile rinunciare completamente agli smartphone, esistono soluzioni ibride come Unpluq, che permette di bloccare alcune app, offrendo un compromesso tra connettività e limitazione delle distrazioni.

Nostalgia e design retro

L’aspetto nostalgico dei dumbphone, che ricordano i telefoni degli anni ’90, gioca un ruolo importante nel loro ritorno. Questo design retro attira non solo i nostalgici, ma anche coloro che cercano un dispositivo più semplice e funzionale.