Per il settore delle criptovalute è diventata una assoluta necessità, quella di stringere alleanza politiche. Dopo aver a lungo sottovalutato la questione, le aziende operanti nell’innovazione finanziaria hanno compreso l’importanza di essere ascoltate nelle stanze del potere, come dimostra la vicenda degli Stati Uniti, ove Donald Trump sta ricevendo finanziamenti e preziosi appoggi da parte della Blockchain Association.

La prossima tappa in tal senso è rappresentata dal Regno Unito. Il Paese sarà infatti chiamato alle urne il prossimo 4 luglio e i sondaggi sembrano abbastanza chiari. Le previsioni convergono verso una larghissima affermazione del Partito Laburista, guidato nell’occasione da Keir Starmer. Proprio per questo in molti si stanno interrogando, in queste ore, sui suoi orientamenti in tema di criptovalute.

Keir Starmer: quali sono i suoi convincimenti in tema di criptovalute?

Keir Starmer sarà il prossimo Premier del Regno Unito. I sondaggi non sembrano lasciare dubbi in proposito. Tanto da spingere l’industria delle criptovalute a cercare di capire quali siano i suoi pensieri sugli asset digitali.

Ad affrontare la questione è stato Bloomberg, secondo i cui analisti Starmer non ha mai espresso forti convincimenti al proposito, in un senso o nell’altro. All’interno del rapporto dedicato alla questione, è stato ricordato anche come prima dell’inaspettata decisione di indire elezioni anticipate da parte di Rishi Sunak, i dirigenti della criptosfera stavano cercando di trovare accordi favorevoli con il partito di governo, quello conservatore.

Il loro intento era, con tutta evidenza, cercare di spingere i legislatori a formare un nuovo quadro ad essi favorevole, in un Paese ove si sta cercando di governare il fenomeno delle criptovalute. Un lavoro dietro le quinte il quale, però, dovrà ora cercare nuovi interlocutori.

A ricordare questa necessità è stata Laura Navaratnam, responsabile delle politiche del Regno Unito per il Crypto Council for Innovation. La quale ha poi aggiunto: “Tutti stanno cercando di capire la posizione di Starmer sulle criptovalute. La risposta parziale al quesito è che il Labour Party non sa ancora cosa pensare.”

Chi si occuperà del tema criptovalutario, nel nuovo governo di Londra?

In assenza di lumi sul reale pensiero di Starmer in tema di innovazione finanziaria, è quindi iniziata la ricerca di coloro che potrebbero svolgere un ruolo chiave nella definizione del nuovo quadro in cui la stessa dovrà immergersi.

Una ricerca che si è, almeno per ora, soffermata su due volti: Rachel Reeves e Tulip Saddiq. Sono proprio loro, all’interno dei laburisti, i più indicati per attivarsi in tal senso. La prima è considerata alla stregua di un cancelliere ombra e ha partecipato di recente ad una colazione di lavoro organizzata da Coinbase. Nel corso dell’evento ha affermato la sua piena disponibilità a lavorare di concerto con il settore.

Il secondo, a sua volta, non ha avuto remore ad affermare l’intenzione di trasformare il Paese in un vero e proprio hub per gli asset tokenizzati in caso di affermazione laburista alle prossime elezioni. Affermazione di cui nessuno in pratica dubita, neanche tra i conservatori.

Naturalmente c’è anche un altro problema di non poco conto. Il Labour, infatti, non rappresenta le persone che si dedicano alla speculazione finanziaria, bensì i lavoratori a reddito fisso. Persone che difficilmente si sognano di investire i propri soldi in speculazioni finanziarie.

Proprio per ovviare in tal senso, dirigenti e lobbisti blockchain hanno perciò iniziato a sondare la base laburista. Operazioni in tal senso sono state avviate in quelli che sono considerati i bastioni ideologici del partito, in particolare a Manchester. Operazione che dovrà dare i suoi frutti, se realmente l’industria blockchain intende coltivare relazioni distese con il nuovo governo di sinistra del Regno Unito. In caso contrario, potrebbero presto emergere problemi di non poco conto.