Nuovi sviluppi sul caso di Aron, il cane bruciato vivo a Palermo: il padrone non potrà più avere animali. Questa è la decisione definitiva del sindaco del capoluogo siciliano, Roberto Lagalla, firmando un’apposita ordinanza, su proposta dell’assessore al Benessere animale Fabrizio Ferrandelli.

Cane bruciato a Palermo, il padrone non potrà più avere animali. Firmata l’ordinanza

Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla stringe il pugno sul caso del cane bruciato vivo, il povero Aron, prendendo seri provvedimenti contro il padrone. Carmelo Russo è il proprietario 46enne che lo scorso gennaio aveva deciso di legare ad un palo il suo cane per poi dargli fuoco.

Su proposta dell’assessore al Benessere animale Fabrizio Ferrandelli, il primo cittadino con un’ordinanza ha disposto che Russo non potrà più “possedere, acquisire in proprietà e/o detenere animali di qualunque genere e specie a qualsiasi titolo, anche temporaneamente, su tutto il territorio comunale”.

Il divieto di possesso di animali, oltre al padrone di Aron, è stato esteso anche ai suoi conviventi. Una decisione presa per tutelare gli animali, sottoposta a rigidi controlli, come precisato dall’ordinanza:

“Sarà il servizio veterinario della Asp Palermo e la polizia municipale a controllarne periodicamente il rispetto provvedendo al sequestro degli animali eventualmente rinvenuti”.

Cosa è successo al cane di Palermo?

Aron è il cane legato attorno a un palo in via delle Croci a Palermo, lo scorso 9 gennaio 2024, a cui poi il padrone ha deciso di dare fuoco. Un atto crudele e orribile. Il corpo del povero animale è stato avvolto dalle fiamme, causandogli delle gravi ferite.

Un cane di razza pitbull, nero. Dopo il tragico episodio era stato portato d’urgenza in una clinica veterinaria nel tentativo di essere salvato. Ha lottato fino all’ultimo ma alla fine non ce l’ha fatta. L’annuncio della sua morte era stato dato dall’associazione Lav (Lega antivivisezione), che si stava occupando di lui.