Una storia brutta, di uno stupro a una ragazza di 19 anni, che ha avuto il suo epilogo. Un vicenda dove è coinvolto Mattia Lucarelli, il nome più famoso perché è il figlio di Cristiano Lucarelli, il centravanti del Livorno. Insieme al figlio del calciatore un altro ragazzo Federico Apolloni, anche lui come l’amico e il padre famoso, sono giovani calciatori. Entrambi, Mattia Lucarelli e Federico Apolloni sono stati condanati.

Il gup di Milano Roberto Crepaldi ha deciso di infliggergli una condanna a 3 anni e 7 mesi di reclusione sia per Mattia Lucarelli sia per Federico Apolloni, i due calciatori arrestati il 20 gennaio 2023 con l’accusa di violenza sessuale di gruppo su una ragazza americana di 19 anni, che entrambi avrebbero commesso la notte tra il 26 e il 27 marzo 2022 dopo averla incontrata in una nota discoteca di Milano. Con loro due, c’erano anche altri tre imputati, che pur non avendo fatto alcuna violenza alla povera ragazza erano presenti in casa e consapevoli di quanto stesse accadendo e sono stati condannati a a 2 anni e 8 mesi.

Stupro di gruppo, condanna per Lucarelli jr e Apolloni. Il figlio del campione: “E’ una batosta”

Per entrambi i ragazzi calciatori, la pm Alessia Menegazzo, titolare dell’indagine della Squadra mobile, aveva chiesto per i cinque imputati una condanna a 3 anni e mezzo non differenziando le posizioni. Il giudice invece ha riconosciuto ai 3 amici di Lucarelli e Apolloni la diminuzione della pena per la “minima importanza” nel rapporto sessuale completo avuto dai due calciatori con la vittima. Tutti e cinque sono stati inoltre condannati a versare un risarcimento in via provvisionale di 50 mila euro.

Il figlio di Cristiano Lucarelli non è rimasto in silenzio e su Instagram si è sfogato: “Le cose spesso non vanno come dovrebbero andare lo sappiamo un po’ tutti. È la vita. Lo scoglio più grande da affrontare sapevamo che sarebbe stato il primo, visto il clamore mediatico di tutta la questione sapevamo di non combattere con i fatti ma con un momento storico e la pressione dei media che vuole la nostra testa senza realmente indagare a fondo ma fermandosi a titoli sensazionali per attirare l’attenzione”.